Grotte di Onferno: nel cuore della Valconca in Provincia di Rimini sono uno dei più importanti complessi carsici nel gesso in Italia e habitat naturale di una colonia di ottomila pipistrelli appartenenti a sei specie differenti. Varcato un piccolo passaggio in mezzo alla stupenda vegetazione ci si ritrova a percorrere un emozionante percorso sotterraneo tra le pareti di roccia che è anche una bellissima esperienza multi sensoriale ludica e didattica a stretto contatto con la natura adatta anche agli esploratori più piccoli
Booking.comSono con mia figlia Andrea nella località di Onferno, a pochi chilometri dal minuscolo borgo di Gemmano nel cuore della Signoria dei Malatesta che è l’entroterra di Rimini.
Il paesaggio è quello della Valconca con le sue dolci colline che in estate sono tappezzate da macchie di colore verde che si alternano a quelle tendenti al giallo e al marrone nelle sue diverse tonalità. Siamo ad ad un’altezza di poche centinaia di metri sopra il livello del mare al confine con il Montefeltro.
Vicino ma allo stesso tempo lontano dall’affollata costa romagnola. Qui l’unico rumore che si sente di giorno e di notte è la gracchiante e quasi ipnotica sinfonia delle cicale. In questo contesto di quiete e relax sorge la Riserva Naturale e le Grotte di Onferno.
Il nome “Onferno” risale solo al 1810. E ti è facile cogliere l’assonanza con “Inferno”. Prima di questa data la località si chiamava proprio così. Più precisamente “Castrum Inferni”. Conosci il motivo di questo sinistro richiamo?
La ragione sono le fumate bianche di vapore che le rocce emanano nei mesi invernali, soprattutto al crepuscolo e che da sempre avvolgono il centro abitato fatto da poche case e dalla Pieve di Santa Coloma. Il paesaggio è surreale, quasi spettrale. Vapore che secondo la credenza popolare doveva provenire proprio dalla porta degli inferi.
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La scoperta delle Grotte di Onferno
Ovviamente gli inferi non c’entrano nulla anche se si è dovuto attendere il 1916 per svelare definitivamente il mistero.
È stato infatti durante quell’anno che lo speleologo bolognese Quarina si calò per primo nelle grotte a una profondità di circa 60 metri nelle quali trovò ambienti con una temperatura di circa 11-12 gradi. Durante il periodo invernale questa differenza termica genera le tanto temute nuvole di vapore.
Si è capito fin da subito che la scoperta era molto importante perché il complesso carsico delle Grotte di Onferno ha una conformazione molto particolare. Infatti è fatto di gesso, come sono solo circa il 20% di tutte le grotte che si trovano in Italia.
E tra queste grotte italiane le Grotte di Onferno sono sicuramente tra le più importanti.
Quella delle Grotte di Onferno è una formazione molto giovane se si ragiona in termini di ere geologiche, in continua evoluzione e decisamente fragile come lo sono tutte le altre grotte di gesso. Proprio per queste ragioni è certo che non esisterà per sempre.
Le caratteristiche delle Grotte di Onferno
Mia figlia Andrea si immaginava di trovare un panorama simile a quello che ha visto visitando le Grotte di Frasassi nelle Marche o le Grotte di Borgio Verezzi e le Grotte di Toirano nel Ponente Ligure che hanno enormi sale ricche di stalattiti e stalagmiti dalle più diverse forme e colori.
Ma le Grotte di Onferno ne offrono un’altro totalmente diverso. Di stalagmiti e stalattiti non ce ne sono perchè l’acqua che si infiltra scorre troppo veloce per lasciare lo stesso tipo di deposito calcareo.
Al loro posto trovi piccole concrezioni bianche simili a perle e cristalli di gesso incastonati nella roccia e che le due molecole d’acqua che contengono rendono “a specchio”.
Alle Grotte di Onferno accedi da una minuscola apertura nascosta tra la vegetazione che si raggiunge dopo una passeggiata in discesa di circa quattrocento metri partendo proprio dalla Pieve di Santa Coloma che è la sede della Riserva Naturale e ospita un museo naturalistico.
Meglio detto: è un interessante spazio didattico interattivo e multimediale pensato proprio per i bambini che possono osservare e sperimentare attivamente.
La flora attorno alle Grotte di Onferno è tipica delle altitudini superiori ma queste specie riescono a crescere anche qui proprio grazie al loro influsso.
Puoi provare la prima bellissima sensazione proprio all’entrata delle Grotte d’Onferno, soprattutto in estate quando il caldo è letteralmente asfissiante. In solo un passo la temperatura passa a 11 gradi, l’aria diventa improvvisamente molto rarefatta e quando si respira la percepisci come gelida e frizzante.
Gli ambienti che costituiscono le Grotte di Onferno sono minuscoli e ci si fa strada grazie ad una passerella in metallo fra passaggi angusti che si riescono a superare solo compiendo delle piccole acrobazie.
La luce che ti indica la strada è solo quella del casco protettivo che è obbligatorio indossare al momento dell’entrata e che squarcia il buio ancestrale rivelando passo dopo passo la magia di questo luogo.
Una volta entrato cammini lentamente per un totale di circa quattrocento metri in fila indiana e strisciando inevitabilmente il corpo contro le pareti di roccia che sono scivolose perchè bagnate dall’acqua.
Ti verrà naturale accarezzare le rocce delle Grotte di Onferno per provare la bellissima sensazione tattile che regala il contatto con la superficie umida e scivolosa.
Ma il tatto non è l’unico senso coinvolto nell’esperienza di visita alle Grotte di Onferno; anche l’udito regala bellissime sensazioni.
Nel silenzio più assoluto si percepisce il lieve rumore delle gocce d’acqua che cadono dall’alto, e ogni tanto un improvviso fruscio che dura pochi decimi di secondo per poi scomparire e ricomparire dopo un pò, da un’altra parte.
I pipistrelli delle Grotte di Onferno
È il rumore degli abitanti di queste grotte: il rapido battito delle ali dei pipistrelli. Le Grotte di Onferno sono abitate fin dalla notte dei tempi da una colonia di oltre ottomila esemplari di pipistrelli appartenenti a sei specie differenti.
Se solo presti un pò di attenzione li puoi vedere raggomitolati qua in diversi punti delle rocce anche in punti molto vicino all’uscita dove riposano soprattutto gli esemplari più anziani che ormai preferiscono vivere in solitaria, separati dal gruppo.
Se si spengono le luci degli elmetti e si resta immobili e in silenzio li si sente sfrecciare a tutta velocità sopra le nostre teste. Il loro bio radar sofisticatissimo gli dice esattamente quanti siamo, dove siamo e qual’è la nostra posizione.
Questa caratteristica biologica gli permette di sfiorarci senza pericolo come se ci volessero salutare, conoscere e ringrazia per la visita.
I pipistrelli sono particolarmente attivi nelle ore serali quando si preparano ad uscire per cacciare per ritornare la mattina successiva. Durante una notte mangiano circa tremila zanzare che la quantità sufficiente per rifocillarsi. E per la caccia volano in un raggio di circa venti chilometri dalle Grotte di Onferno.
Sorvolano veloci il territorio della Valconca e si spingono fino a San Marino con il cuore che per lo sforzo gli batte all’impazzata. Le mamme allattano i cuccioli durante il volo, a una velocità di circa cinquanta chilometri all’ora. Davvero stupefacente.
Nella porzione più profonda delle Grotte di Onferno i pipistrelli hanno anche la loro Sala Parto. Se ti avvicini è possibile sentire il brusio dei pianti dei cuccioli appena nati che da subito stanno appesi alla roccia a testa in giù in un equilibrio molto precario. Purtroppo, troppo spesso non riescono a mantenerlo e questo li porta alla morte. Ma questa è la dura legge della selezione naturale.
Ed è proprio la natura il filo conduttore della bellissima esperienza di visita che è allo stesso tempo didattica e ludica. Quando ci sono stato io ho trovato Emilia, un’accompagnatrice esperta che ha saputo incuriosirmi, coinvolgermi e stupirmi.
E che soprattutto ha ammaliato con i suoi racconti la mia piccola Andrea e gli altri bambini che porteranno per sempre nel loro cuore il bellissimo ricordo delle Grotte di Onferno e dei pipistrelli che ci abitano.
Quella alle Grotte di Onferno è un’esperienza stupenda per noi grandi ma anche per i nostri cuccioli che possono sentirsi veri esploratori per qualche ora avvicinandosi ad una delle fantastiche creazioni della natura e conoscere i pipistrelli liberi nel loro habitat.
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