Le Grotte di San Canziano (Škocjanske Jame), nella zona del Carso classico in Slovenia, sono un luogo fantastico. Il percorso turistico che le attraversa permette di ammirare migliaia di bellissime concrezioni, tra stalattiti, stalagmiti e colonne della diverse dimensioni, forme e colori. L’elemento che le rende uniche le Grotte di San Canziano è sicuramente lo splendido canyon sotterraneo generato dalle impetuose acque del fiume Reka, che è uno dei più grandi d’Europa. Questo grotte slovene, insieme al parco regionale che le ospita, dal 1986 sono iscritte nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Dal 2004 il anche parte della rete mondiale di riserve della biosfera denominata MAB – “L’Uomo e la Biosfera”.
Ci siamo salutati qualche giorno quando ti ho parlato della Grotta Vilenica, conosciuta come Grotta delle Fate, nella bellissima zona del Carso sloveno.
Oggi è il 14 Ottobre 2024, e il viaggio in Slovena che sto facendo per lavoro sta proseguendo come da programma. Per fortuna mi sta dando anche il tempo per visitare questa magnifica terra.
La Slovenia mi sta regalando un sacco di sorprese positive. Il territorio è molto verde e molto curato. Ovunque trovi luoghi naturali incredibilmente belli, che lasciano a bocca aperta.
Il territorio è punteggiato da località minuscole, collegate tra loro da strade circondate da prati. Sembrano quasi inutili le strade, dato di macchine in giro se ne vedono pochissime.
È indubbio che gli sloveni sono molto attenti al loro territorio. Sia nei paesi che nelle località più grandi non vedi niente che sia fuori posto.
Non un graffito sui muri, non una cartaccia per terra. Ordine e pulizia, ovunque. Perfino i bidoni della pulizia sembrano inesistenti, perché quasi sempre perfettamente mimetizzati.
Amici mi hanno spiegato che il rispetto per l’ambiente è un aspetto che gli sloveni imparano fin da molto piccoli, grazie alla scuola e alla famiglia.
Fino ad ora mi è bastato spostarmi di qualche chilometro da un posto all’altro per vedere posti fantastici, difficili da descrivere a parole.
Sono stato diversi giorni in Istria, che è bellissima. Qui ho visitato le diverse località sulla costa. L’Istria prosegue in Croazia a sud, e in Italia a nord, fino a Muggia vicino a Trieste.
Mi è piaciuta tantissimo Pirano (Piran), l’antico borgo di pescatori che nelle sue poche vie racchiude un incredibile patrimonio culturale.
Lì vicino ci sono saline di Siccole, che in passato hanno rappresentato il motore economico e sociale dell’area. Il sale era infatti merce preziosa, e ha plasmato anche la vita delle famiglie.
Queste saline vicino a Pirano danno vita a un ecosistema unico, dato che ospitano tante specie di piante e uccelli, alcuni molto rari. E sono bellissime anche dal punto di vista paesaggistico.
A pochissimi chilometri da queste, tra Pirano e Isola (Izola), trovi le più piccole saline di Strugnano (Strunjan), che a differenza delle prime puoi visitare gratuitamente.
Se come spero avrai la possibilità di visitare le saline di Strugnano, ti consiglio di fare anche la breve camminata che ti separa all’emblematica falesia.
Dalla sommità, soprattutto all’ora del tramonto, ti regala un panorama sbalorditivo che abbraccia la quasi totalità della costa istriana.
Ho trascorso un paio di notti anche a Isola, che è un meraviglioso antico borgo di pescatori. La parte vecchia della cittadina si sviluppa attorno al mandracchio, come è chiamato l’antico porto.
Da lì ti puoi addentrare nelle strette vie che costituiscono il borgo storico, nelle quali puoi ammirare ancora oggi le testimonianze architettoniche e decorative lasciate dalla dominazione veneziana.
Lo sapevi che nel tratto di costa tra Isola e la vicina Capodistria (Koper) è affondato il celebre transatlantico Rex? Lo hanno affondato gli aerei degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.
A proposito di Capodistria. Queste è, insieme a Portorose vicino a Pirano, la località dell’Istria che mi è piaciuta meno. È ovviamente una mia opinione personale, ma l’ho trovata poco autentica.
Questo non vuol dire che non si merita una breve visita, quanto meno per ammirare Piazza Tito (Titov trg), che custodisce gli edifici storici più emblematici. Tra questi la bellissima Cattedrale.
L’unica pecca della Slovenia è l’atteggiamento, che percepisco un pò fredda e poco ospitale. Forse sarà solo una mia sensazione, ma l’ho avuta più volte.
In particolare noto una certa freddezza nei confronti di noi italiani, che sicuramente deriva da vecchie ruggini storiche.
Forse, ripescando nei ricordi delle lezioni di storia alle superiori, ti ricorderai che nel periodo 1941-1943 la Slovenia è stata occupata dall’Italia.
Antichi rancori non si cancellano nemmeno a distanza di molti anni, dato che si trasmettono di generazione in generazione. E la nostra presenza in Slovenia non è stata di certo indolore.
Anche in Istria, che è zona di confine, le persone parlano molto mal volentieri in italiano, anche se lo capiscono perfettamente. Infatti tutto è più facile se conversi in inglese.
Questa può essere una ragione della mia sensazione di poca accoglienza. L’altra è questione di carattere.
Oggi la Slovenia è in Europa. Fino a pochissimi anni fa era un paese dell’est, che si è sviluppato con l’impostazione sovietica, per la quale la simpatia e la cordialità non sono di certo elementi distintivi.
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Grotte di San Canziano Patrimonio Mondiale UNESCO
Chiusa questa lunga parentesi su quello che ho visto fino ad ora in Slovenia, adesso ti voglio parlare della mia esperienza alle Grotte di San Canziano (Škocjanske Jame).
Ti anticipo che queste grotte slovene meritano sicuramente di essere conosciute se decidi di visitare il Paese, dato che hanno una serie di caratteristiche che le rendono uniche al mondo.
Al di là delle grotte in se stesse, la cui bellezza non si discute, è molto bello e interessante dal punto di vista geologico e naturalistico tutto il parco regionale nel quale sono inserite.
Troverai questo parco indicato come Park Škocjanske Jame, l’unico sito del Carso classico ad essere incluso dall’UNESCO nella lista del patrimonio naturale e culturale mondiale.
L’area delle Grotte di San Canziano rientra tra i classici esempi di carsismo di contatto che si è sviluppato alla confluenza del flysch impermeabile e del calcare permeabile.
Il Parco regionale costituisce un paesaggio unico che riunisce un gran numero di elementi naturali di valore o patrimonio naturale sotto forma di fenomeni carsici.
Testimonia la tipica architettura carsica con il suo sistema di grotte, doline di crollo, e tanti altri singoli monumenti naturali.
Tra l’altro ho letto che la peculiare distribuzione di flora e fauna che coesistono in un’area estremamente piccola, dimostra che si tratta di una regione unica dal punto di vista naturale.
È ovviamente riduttivo esaurire la spiegazione dell’unicità della zona carsica delle Grotte di San Canziano con queste poche parole. Per essere esauriente dovrei però dedicarci diversi articoli.
Il prestigioso riconoscimento dell’UNESCO per le Grotte di San Canziano e il per loro parco è arrivato nel 1986, ed è stato solo il primo di una lunga serie.
Nel 1999 le Grotte di San Canziano sono state inserite anche nell’elenco delle zone umide di importanza internazionale di Ramsar.
Pochi anni dopo, esattamente nel 2004, il Parco delle Grotte di San Canziano ha avuto un altro importante riconoscimento a livello internazionale.
È infatti entrato a far parte della rete mondiale di riserve della biosfera denominata MAB – “L’Uomo e la Biosfera”.
Non voglio dimenticarmi di specificare che puoi anche in giornata da Trieste, in autonomia, oppure partecipando ad un’escursione guidata.
Se è questa la tua intenzione, ti consiglio l’escursione guidata di Civitatis abbinata alla visita al famoso allevamento di cavalli lipizzani nella vicina cittadina di Lipica.
E se stai visitando la città di Trieste, puoi approfittarne per conoscere anche la meravigliosa Grotta Gigante, che però è molto diversa.
Quest’ultima è molto più piccola, intima, e decisamente meno turistica delle Grotte di San Canziano.
Sicuramente molto più simile alla Grotta di Vilenica, a pochissimi chilometri di distanza da entrambe.
Il primo impatto con le grotte
Appena arrivato alle Grotte di San Canziano capisci subito che quello che ti accoglie è un vero complesso turistico, molto organizzato.
Mi vien da dire addirittura troppo organizzato, aspetto che a mio avvisto toglie non poca autenticità al contesto e all’esperienza.
Non ti nego che questo impatto mi ha stupito non poco, proprio perché avevo letto delle caratteristiche naturali del parco regionale. Mi aspettavo infatti un luogo decisamente più semplice.
Trovi subito un grande parcheggio, proprio al lato del grandissimo centro visitatori, dove c’è la biglietteria. Qui si formano i gruppi, e si incontrano le guide.
C’è anche un grande bar ristorante con una terrazza esterna, dove puoi trovare piatti freddi e caldi, compresa la paella e tante altre proposte non propriamente tipiche della cucina slovena.
E a questo si aggiunge un grande shop con gadget e merchandising di tutti i tipi, che non ha niente da invidiare a quelli che trovi nei più grandi musei. Lo dico in senso negativo, ovviamente.
I visitatori alle Grotte di San Canziano sono sempre molti, tra turisti che ci arrivano da soli come ho fatto io, e quelli che fanno parte di gruppi organizzati.
Spesso si tratta di comitive formate da decine di persone che arrivano con autobus gran turismo dalle diverse parti della Slovenia, ma anche da Austria, Germania e Italia.
Per questo motivo ogni escursione è formata da gruppi di almeno 50-80 persone, se non di più. E ne partono una dopo l’altra. Senza esagerare sembra di stare in una specie di catena di montaggio.
Le guide hanno un approccio molto distaccato, che li fa assomigliare ai poliziotti che una volta presidiavano la frontiera. Nessun sorriso, nessuna battuta, e nessun dialogo. Niente di niente.
Si parte con il veloce saluto di rito, al quale segue la spiegazione di un consistente elenco di cose che è vietato fare durante la visita alle grotte. Compreso il divieto assoluto di fare foto e video.
Con tanto di avvertimento sul fatto che tutto il percorso all’interno delle grotte è monitorato da videocamere a infrarossi.
Ti assicuro che il tono della voce e l’espressione facciale me lo hanno fatto percepire come una minaccia, nemmeno tanto velata. È la prima volta che mi succede. Giuro!
E durante la lunga camminata lungo il percorso turistico sono ammesse domande solo durante le soste programmate, in tre punti specifici dove le guide si fermano per le spiegazioni.
Il percorso turistico nelle Grotte di San Canziano
Ti chiedo scusa se mi sono dilungato un pò, ma questa puntualizzazione era doverosa, visto che scrivo proprio per dare informazioni il più possibili complete e veritiere dei posti che visito.
Adesso ti parlo del percorso turistico dentro la grotta, che come ti ho detto è molto bello. Mi spiace se non posso essere preciso con i nomi, ma non ho potuto prendere appunti.
Giusto per darti un’idea, la camminata all’interno della Grotta di San Canziano dura circa 90 minuti, ai quali devi aggiungerne 20 per raggiungere l’ingresso e altri 40-50 per tornare al centro visitatori.
Come avrai già capito, dal centro visitatori bisogna fare una passeggiata a piedi per raggiungere l’ingresso della Grotta di San Canziano.
È lunga poco meno di un chilometro. Cammini in piano senza nessuna difficoltà lungo la strada che affianca diversi prati, fino alla collina di sprofondamento che custodisce l’ingresso. `
La prima parte del percorso nelle Grotte di San Canziano attraversa un tunnel artificiale che conduce alla Tiha jama. Si tratta di un tunnel fossile secco ricco di stalattiti.
Questo tunnel sbuca in una grande sala che ha il suo stesso nome, dove arriva la prima grande sorpresa.
Si chiama Orjak, ed è una delle più grandi stalattiti del sistema delle grotte carsiche di San Canziano.
La sua dimensione è davvero incredibile, al punto che stupisce il come faccia a non crollare. Non sono riuscito a capire quanti anni abbia, ma vista la mole si contano in centinaia di migliaia.
Poche decine di metri e arrivi alla Šumeča jama. A partire da qui inizi a percepire il rumore delle tumultuose acque del fiume Reka, che per un lungo tratto scorre nelle Grotte di San Canziano.
È proprio il canyon scavato nella roccia dal corso sotterraneo del Reka che rende queste grotte della Slovenia uniche al mondo.
Quello ospitato nelle viscere delle Grotte di San Canziano è infatti uno dei più grandi canyon sotterranei d’Europa.
Lo spettacolo che ti si presenta davanti agli occhi in questo tratto di percorso è magnifico, e ti toglie il fiato. È un vero peccato non potere scattare nemmeno una fotografia.
Cammini lungo tutto il canyon con in sottofondo il fragore dell’acqua che scorre impetuosa diversi metri sotto di te.
La sensazione è bellissima, anche quella visuale, perché le luci soffuse regalano un’atmosfera molto suggestiva.
Tra l’altro, se presti un pò di attenzione, noterai che luminosità si riflette sulla parte superiore della grotta, trasformandola in una specie di cielo stellato.
Questo effetto si produce dalle migliaia di minerali incastonati nella roccia che brillano nella semi oscurità come minuscoli diamanti.
Non so esattamente a quanti metri sopra il livello dell’acqua si sviluppa il percorso lungo il canyon delle Grotte di San Canziano, ma sicuramente sono sufficienti a crearti disagio se soffri di vertigini.
E a questo proposito, tieni in considerazione che ad un certo punto devi attraversare un ponte sospeso abbastanza lungo che amplifica, e non di poco, la sensazione di vuoto sotto ai tuoi piedi.
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Il percorso fuori dalle grotte di San Canziano
Terminato il canyon, termina anche il percorso turistico all’interno delle Grotte di San Canziano. Ma l’avventura non finisce qui, perché il tour prosegue, anche se da solo.
Per ritornare al centro visitatori, devi camminare lungo la Velika Dolina, che è una delle maggiori colline di sprofondamento della Slovenia.
Più avanti arrivi e superi Tominčeva jama, punto importante per i numerosi ritrovamenti archeologici che ha restituito agli speleologi.
Poi passi sotto il ponte naturale della Mala Dolina, e da lì entri nella Mahorčičeva jama e nella Mariničeva jama.
Queste due grotte sono ubicate sotto il villaggio di Škocjan, dal quale l’intero sistema di queste grotte della Slovenia prende il nome.
Una volta salito al villaggio di Matavun, ritorni al centro visitatori delle Grotte di San Canziano seguendo le indicazioni.
Se prima hai fatto bene i conti, sai già che l’intero percorso che ti ho descritto dura circa 3 ore. Quello che ancora non ti ho detto è che ha una lunghezza complessiva di circa 5 chilometri.
Non ti nego che può risultare abbastanza faticoso, se non sei allenato, dato che dovrai fare circa mille gradini.
Non è stato uno scherzo nemmeno per me, anche se sono abituato a camminare su lunghe distanze.
Se per qualsiasi ragione non te la senti, ha comunque la possibilità di accorciare il percorso di ritorno.
All’uscita dalle grotte sono le guide a spiegarti come devi fare per risparmiare un paio di chilometri e un bel pò di gradini.
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