L’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta e il magnifico cielo di Saint-Barthélemy

L’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta è un importante centro di ricerca, e luogo ideale per osservare le stelle grazie ad un’esperienza guidata, perchè il cielo di Lignan, incantevole frazione del comune di Nus nel bellissimo Vallone di Saint-Barthélemy dove è situato, è quasi sempre terso e praticamente senza inquinamento luminoso. E il magnifico contesto nel quale è inserito ti da la possibilità di rilassarti e di fare bellissime esperienze di trekking o di mountain bike sui sentieri circondati dai prati, molti dei quali terminano agli alpeggi dove si produce la squisita fontina

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Mi piace pensare che mia figlia Andrea abbia ricevuto il suo primissimo benvenuto al mondo dalla scia luminosa delle stelle cadenti.

Infatti caso vuole che sia nata a Barcelona proprio il 10 Agosto, il giorno di San Lorenzo, che si dice essere quello dove nel cielo se ne vedano di più.

Una curiosa coincidenza, visto che la sua nascita era prevista per il 31 Luglio, quasi come se avesse deciso volutamente di restare qualche giorno in più nella pancia della sua mamma per aspettare tranquilla il loro arrivo.

Ecco perché durante la nostra vacanza in camper in Valle d’Aosta di quest’estate ci ho tenuto tanto a farle un regalo speciale per il suo undicesimo compleanno.

Le ho regalato lo strepitoso cielo punteggiato di stelle luminose che copre come un mantello tempestato di pietre preziose il Vallone di Saint-Barthélemy, che ha potuto osservare grazie ai potenti telescopi dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’ Aosta.

Che quello di Saint-Barthélemy sia un cielo molto speciale lo testimonia la Fundación Starlight dell’ Instituto de Astrofísica de Canarias, nel celebre arcipelago della Spagna, che nel 2020 lo ha insignito del prestigioso riconoscimento Starlight Stellar Park.

Titolo che è riservato solo ai migliori cieli al mondo per osservare le stelle. E in Italia, quello del Vallone di Saint-Barthélemy in Valle d’Aosta è stato il primo ad averlo ottenuto.

Pare infatti che la specifica posizione della frazione Lignan a 16 chilometri dal comune di Nus dove non a caso sorge l’Osservatorio Astronomico di Saint-Barthélemy goda di una combinazione di condizioni molto favorevoli che sono estremamente difficili da ritrovare altrove.

Senza entrare in tecnicismi che lascio agli esperti, da quello che ho capito i 1.600 metri d’altitudine della frazione di Lignan con le cime della montagne che la vegliano lungo tutto l’orizzonte dall’altezza perfetta, bloccano gran parte dell’inquinamento luminoso prodotto dall’illuminazione artificiale delle città come Aosta, Torino, Milano.

Allo stesso modo agiscono da scudo naturale all’offuscamento provocato dalle nuvole basse. Ecco perché il cielo di Saint-Barthélemy è così spesso incredibilmente terso.

Infine, il comprensorio di Lignan è da sempre poco abitato, e per questa ragione ci sono poche luci artificiali che possono dare fastidio durante l’osservazione del cielo.

L’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta a Saint-Barthélemy

Immagina il Vallone di Saint-Barthélemy come estremamente aperto, dove il colore predominante è il verde dei prati che con la bella stagione sono usati per far pascolare il bestiame.

Lo trovi circondato a nord da imponenti montagne, tra le quali la becca di Luseney, il monte Faroma e la becca d’Aver, che la incorniciano rendendola un magnifico dipinto dal quale è difficile distogliere lo sguardo.

La valle è disseminata da piccoli villaggi, tra i quali quello minuscolo di Lignan, frazione del comune di Nus che ingloba interamente il suo territorio, una manciata di antiche case in pietra nella tipica architettura valdostana e una deliziosa chiesetta risalente al secolo XII. Quasi niente di più!

In questo meraviglioso contesto dove il niente è tutto sorge l’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta, che con la sua struttura moderna, oserei dire quasi futurista, appare come elemento alieno al contesto. Ma che con questo si integra perfettamente.

Sono sicuro di non esagerare se dico che, visto dall’alto, l’Osservatorio Astronomico appare come un disco volante atterrato sui prati del Vallone di Saint-Barthélemy.

La sua struttura appare infatti a prima vista circolare, con al centro la cupola del Telescopio Principale che assomiglia alla punta di una di quelle trottole con cui molti di noi, oggi adulti, erano soliti giocare da bambini.

In realtà l’edificio principale rettangolare in corrispondenza del cancello dell’ingresso visitatori crea una discontinuità ad un estremo che prosegue con una struttura a semicerchio.

Questa coincide con le due terrazze panoramiche, la Terrazza Scientifica a oriente e la Terrazza Didattica a occidente, cuore dell’Osservatorio Astronomico della Valle d’ Aosta, perchè sono il palcoscenico dal quale durante le sere va in scena il magnifico spettacolo dell’osservazione del cielo stellato.

Mi hanno spiegato che la Terrazza Scientifica è dotata di 6 telescopi robotizzati collegati ad avanzati sensori digitali, e sono indispensabili per le tante attività di ricerca dell’Osservatorio Astronomico.

Quelle che mi hanno raccontato sono tutte incredibilmente interessanti, ma ce ne sono due che mi hanno colpito particolarmente. 

La prima è quella che si centra sulla studio delle stelle della Via Lattea per verificare l’eventuale presenza di mondi alieni che orbitano intorno a quelle stelle lontane, a cui si aggiunge quella che indaga come i pianeti del Sistema Solare si muovono intorno al Sole.

Nella Terrazza Didattica ci sono invece 6 potenti telescopi a controllo elettronico, usati dai ricercatori dell’Osservatorio di Saint-Barthélemy per avvicinare i visitatori alla conoscenza del cielo grazie all’osservazione delle stelle durante le visite guidate serali.

Proprio una di queste magnifiche esperienze è stato il mio regalo di compleanno ad Andrea, come ti ho detto all’inizio dell’articolo. Tra qualche secondo ti racconterò la nostra esperienza nel dettaglio.

Per completezza informativa è doveroso precisare che l’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta si compone anche di un’ altra struttura, il Planetario di Lignan.

Grazie ad un moderno sistema di proiezione digitale 4K, in questa struttura collegata all’Osservatorio Astronomico puoi vivere la magnifica esperienza di viaggi virtuali nel cosmo. 

All’ingresso ospita il suo centro di accoglienza visitatori, dove occorre passare prima delle osservazioni guidate, per ritirare il biglietto.

Non puoi sbagliarti perché trovi il Planetario di Lignan in corrispondenza del tornante che dalla strada principale (Regionale 36) ti porta al minuscolo borgo, proprio davanti al parcheggio dove puoi lasciare la macchina, la moto o il camper.

Cosa farai quando sarai in Valle d'Aosta?

L’esperienza di osservazione guidata alle stelle all’Osservatorio Astronomico di Saint-Barthélemy

Andrea era eccitatissima dall’esperienza di osservazione delle stelle che avrebbe fatto quella sera all’Osservatorio Astronomico a Lignan, dove siamo arrivati nel primo pomeriggio dalla non lontana Val d’Ayas, un’ altra zona della Valle d’Aosta che non devi perderti.

Non passavano nemmeno pochi minuti e tornava a chiedermi che ora fosse, e per di più insisteva nel guardare il cielo nell’insopportabile attesa che la luce del sole lasciasse il posto a quella più emozionante della luna e delle stelle.

Non vedeva l’ora che arrivassero le 21,30 per scartare il suo regalo di compleanno. E quella sera, contrariamente al solito, ha anche mangiato e parlato poco, due eventi che si verificano solo in rare occasioni. 🙂 🙂 🙂

Appena arrivati a Lignan ha insistito per andare subito al centro visitatori dell’Osservatorio a chiedere se c’ era la nostra prenotazione, e per ritirare i biglietti. E quando Martina, Matteo e Nicolò glieli hanno consegnati accompagnati da tanta gentilezza e da un grande sorriso, era felicissima.

Una felicità che sarebbe proseguita per tutta la magnifica serata, soprattutto grazie ai tre splendidi ragazzi che ti ho appena nominato, le nostre guide all’osservazione delle stelle nel cielo di Saint-Barthélemy che avremmo fatto da lì a poco.

Non me ne vogliano se li ho chiamati ragazzi, ma vista la giovane età di tutti e tre mi è venuto naturale perché sarei potuto essere sicuramente il papà di almeno due di loro.

Te li presento come si deve. Se lo meritano per la professionalità, per la competenza e per la simpatia con le quali hanno condotto l’osservazione delle stelle. Martina è la Dott.ssa Giagio, Matteo è il Dott. De Re, e sono entrambi ricercatori dell’Osservatorio.

Nicolò Gottage, il più giovane dei tre, non ha un titolo perché è ancora studente in un liceo scientifico di Aosta, e la sua passione per le stelle lo ha portato all’Osservatorio Astronomico di Saint-Barthélemy per un interessante stage estivo.

Caso vuole che proprio quella sera Nicolò ha celebrato il suo battesimo come divulgatore scientifico, che per quanto mi riguarda non poteva essere migliore. Andrea mi ha detto che oltre ad essere bravo è anche carino, ma questa è un’altra storia. E tutta sua. 😉

Finalmente arrivano le 21,30 e le stelle si cominciano a vedere, anche se la loro luce è ancora piuttosto debole. Noi siamo con diverse decine di altri visitatori davanti al cancello dell’Osservatorio, in attesa di entrare per cominciare l’osservazione del cielo di Lignan.

Tra loro moltissimi bambini di tutte le età, e tutti in religioso silenzio come Andrea, segno che gli effetti dell’aspettativa della bellissima esperienza che avrebbero fatto da lì a poco è contagiosa.

Poco dopo raggiungiamo la Terrazza Didattica accompagnati da Martina, Matteo e Nicolò, e quello che ci si presenta davanti agli occhi è uno spettacolo semplicemente incredibile, impossibile da descrivere a parole nella sua straordinarietà. Anche per chi con le parole ci lavora.

Ti senti minuscolo davanti ad ognuno di quei piccoli puntini luminosi perchè sai che la luce che stai vedendo in quell’istante è in realtà partita diverse migliaia di anni fa da giganteschi corpi che spesso hanno dimensione superiore di parecchi multipli rispetto a quella della Terra.

E perché sei conscio che quelle centinaia di puntini luminosi che vedi, e che ti lasciano a bocca aperta, sono solo una minuscola frazione di tutti quelli invisibili ad occhio nudo che nell’insieme formano l’Universo. Un concetto prima che una realtà.

È strabiliante pensare che i corpi celesti, le galassie e l’Universo che formano hanno guidato la curiosità, la fantasia, le imprese e la voglia di sapere dell’uomo fin dalla notte dei tempi, attraversando e plasmando la storia, l’uso e i costumi delle diverse civiltà e culture. Le stelle fanno parte di ognuno di noi.

Martina, bravissima, ha guidato la prima parte dell’osservazione del cielo di Saint-Barthélemy, che abbiamo fatto ad occhio nudo. È stato molto interessante capire perché le stelle hanno colori diversi, e perché alcune di loro sembrano avere luce pulsante, mentre altre luce fissa.

Per aiutarci a comprendere queste differenze ci ha dato come riferimento Arturo e Vega, le stelle più brillanti in cielo quella sera, con luce rispettivamente venata di arancio e di azzurro. 

Attivati i 7 potenti telescopi elettronici Martina ci ha trasportato in un mondo fantastico, perchè insieme a lei siamo riusciti a superare il limite fisico dei nostri occhi per arrivare a vedere quello che altrimenti è invisibile.

Sicuramente è un’esperienza affascinante per tutti, ma per i bambini è stata meraviglia, se non addirittura magia. E Martina è stata un’eccellente compagna di viaggio.

Entra in scena Matteo che, con l’entusiasmo tipico che sa trasmettere solo chi ha il privilegio di essere divorato da una passione, nel suo caso le stelle, ci mostra come si fa a individuare la Stella Polare, le diverse costellazioni e i loro punti di congiunzione. 

osservatorio astronomico saint barthelemy

Tracciando linee immaginarie, Matteo ci ha portato a spasso per il cielo. Dall’Orsa maggiore al Boote, che sembra un aquilone, dall’Aquila al Cigno, a forma di croce. 

Poi siamo passati alla Lira, dove brilla Vega, da Cassiopea che sembra una lettera W, e da Cefeo all’Orsa minore, dove c’è la Stella Polare.

È incredibile la spontaneità disarmante con la quale spiega concetti complessi. Si percepisce che li ha interiorizzati, gli appartengono, al punto da essere diventati parte di lui. Ossessione, nel significato più genuino del termine, è il nome che mi viene naturale dare a quello che ha trasmesso.

Con l’abilità, la rapidità e la precisione di un prestigiatore abituato a stare sul palcoscenico con i riflettori addosso per incantare il pubblico e se stesso, incrocia concetti tecnici e scientifici con un senza fine di affascinanti riferimenti mitologici e religiosi.

E come se questo non bastasse, apre e chiude continue parentesi al cui interno trovano spazio le spiegazioni dell’origine dei nomi degli astri, che pesca nell’etimologia del passato delle diverse culture ed epoche. Meravigliosa sinfonia per le orecchie di tutti.

Ci parla ad esempio di Deneb, il nome della stella che rappresenta la coda del Cigno, che ha origine dal termine usato nell’arabo medievale per indicare la coda. 

Poi ci spiega che Antares nello Scorpione in greco antico significa “rivale di Ares”, perché il suo colore rossastro rivaleggia con quello del pianeta rosso quando è visibile a occhio nudo. 

Nelle mani di Matteo il puntatore laser si trasforma in una bacchetta magica che danza rapidamente nello spazio per indicare in una frazione di secondo punti opposti del cielo che raggiunge d’istinto. Molto più veloce delle centinaia di occhi avidi dei partecipanti e delle sue stesse parole.

Danza che è stata anche un richiamo per le stelle cadenti, quasi come se Matteo le avesse invocate.

Perché, quando fermava il fascio luminoso del puntatore in un punto del cielo, magicamente appariva una stella cadente che sicuramente era lì per dare un bacio ad Andrea per il suo undicesimo compleanno.

Peccato che a Settembre Andrea ricominci la scuola, perché altrimenti saremmo sicuramente ritornati a Saint-Barthélemy per partecipare allo Star Party, la festa dell’astronomia più antica d’Italia, e appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di stelle e di spazio. 

Vuoi partecipare anche tu all’osservazione guidata delle stelle all’Osservatorio Astronomico di Saint-Barthelemy o agli spettacoli al Planetario di Lignan? Ti basta prenotare sul sito www.oavda.it. I visitatori individuali o i gruppi possono fare queste esperienze durante tutto l’ anno il Sabato, e tutti i giorni durante le vacanze invernali ed estive. Sono anche previste numerose serate tematiche di approfondimento sugli asteroidi, sui buchi neri e sulle meteore (stelle cadenti). Mentre le suole sono accolte durante tutto l’ anno scolastico, e per loro sono previste anche visite guidate diurne con l’osservazione del Sole, laboratori didattici e conferenze tematiche.

Lignan e Valle Saint-Barthélemy: pace, tranquillità e passeggiate nella natura

Sono stato molto contento di aver partecipato all’osservazione del cielo di Lignan all’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta, anche perchè mi ha permesso di conoscere questa meravigliosa località della Valle di Saint-Barthélemy.

Prima ti ho detto che la frazione Lignan del comune di Nus è costituita da una manciata di antiche case in pietra e una deliziosa chiesetta risalente al secolo XII. E quasi niente di più!

Questa è proprio la ragione per la quale ti consiglio di approfittare della visita all’Osservatorio Astronomico per fermarti almeno una giornata intera a Lignan.

Ti assicuro che quel niente, quella conseguente pace e tranquillità, creano la condizione ideale per rilassarti totalmente.

Puoi però vivere Lignan anche per fare le bellissime passeggiate nella natura sui sentieri che partono proprio in corrispondenza dell’Osservatorio, e per provare i piatti tipici del territorio.

Li puoi degustare nei due ristoranti a gestione famigliare: la Locanda La Barma e lo Chalet Saint-Barthélemy. Entrambi hanno camere.

vallone saint barthelemy

Tra i prodotti da provare a Lignan c’è sicuramente la fontina, che si produce con il metodo tradizionale valdostano tramandato di generazione in generazione negli alpeggi che trovi alla fine di alcuni dei sentieri che ti ho appena menzionato.

Andrea ed io ci siamo fermati un paio di giorni, a dispetto dell’idea iniziale che era quella di raggiungere la Valle di Cogne la sera stessa. Uno dei vantaggi della vacanza in camper è la libertà di poter cambiare programma anche all’ultimo minuto.

Scarpe da trekking ai piedi e bastoncini ci siamo goduti la natura che circonda due dei sentieri che partono da Lignan. Abbiamo fatto giro ad anello Lignan – alpeggio Champanement – Lignan, e quello che arriva a Col Léché, con annessi pic-nic.

Il paesaggio è meraviglioso, ma purtroppo le foto non gli rendono giustizia perchè le ho dovute fare con il cellulare, visto che durante il viaggio mi si è rotta la macchina fotografica.

In realtà la Valle di Saint-Berthélemy ha diversi borghi dove vale la pena fermarsi per dare un’occhiata. Li trovi tutti, uno a pochi chilometri dall’altro, lungo la strada panoramica che da Nus arriva alla frazione Lignan e poi prosegue. Lignan è tra questi il borgo principale.

5 bellissime esperienze da fare in Valle d’ Aosta con bambini

Adesso ti suggerisco 5 altre magnifiche esperienze da fare nelle località della Valle d’Aosta con bambini. Sono proposte dall’ agenzia online GetYourGuide, che ti raccomando perchè anch’ io la uso spesso quando viaggio, e mi sono sempre trovato benissimo.

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