La miniera di Cogne a Costa del Pino è un’interessantissima testimonianza di archeologia industriale che racconta la storia dell’estrazione della magnetite in Valle d’Aosta, e del suo importante impatto sull’economia, sulla società e sulla vita di migliaia di famiglie di Cogneis. Con il trenino originale usato dai minatori che lavoravano alla miniera di magnetite di Costa del Pino percorri 1,5 chilometri nella galleria di carreggio che ti porta nella pancia della montagna, da dove incomincia un’avvincente l’esplorazione degli aspetti più significativi. Visiti la discenderia, i frantoi usati per macinare la pietra, scopri gli strumenti di lavoro e la loro evoluzione, i sistemi di comunicazione, di illuminazione e di trasporto del materiale a valle. E hai la possibilità di conoscere da vicino la dura vita delle migliaia di minatori che ci hanno lavorato per quasi un secolo
Cosa troverai in questo articolo:
- Cos’è la miniera di Cogne
- Come raggiungere la miniera di magnetite di Cogne
- La visita guidata alle gallerie della miniera di Cogne
- Il Centro Espositivo Parco Minerario della Valle d’Aosta e della Miniera di Cogne
- 5 bellissime esperienze da fare in Valle d’ Aosta con bambini
- I 5 migliori hotel a Cogne
- I 5 migliori hotel a Cervinia
- I 5 migliori hotel a Courmayeur
Come forse sai già se segui questo blog, amo tantissimo sia grotte che miniere. E più in generale sono affascinato da tutti i luoghi che si sviluppano nel sottosuolo.
Fin dall’infanzia questi luoghi hanno infatti esercitato in me una fortissima attrazione, alla quale faccio fatica a resistere, anche se non ti so dire esattamente il perchè.
È una sensazione che assomiglia ad un richiamo che spesso me li fa incontrare anche in modo del tutto casuale.
Posso solo ipotizzare che questa mia passione per grotte, miniere e luoghi sotterranei sia nata durante la primissima infanzia, probabilmente in Liguria, regione che ne ospita tantissime.
Tra le tante che puoi conoscere trovi le suggestive Grotte di Borgio Verezzi e le altrettanto magnifiche Grotte di Toirano, entrambe nel Ponente a pochissimi chilometri dalla città di Savona.
Come tanti milanesi, anch’io ho passato molte vacanze estive in Liguria insieme ai miei genitori, e pare che da molto piccolo i miei mi ci hanno portato per la prima volta, anche se sinceramente non ne ho ricordo.
Quello di cui sono però certo è che ho trasmesso questa mia passione per grotte, miniere e luoghi sotterranei anche a mia figlia Andrea.
Sò che sicuramente è così perchè mi chiede spesso di portarla a visitarli, e da quando le ho regalato lo smartphone e ha imparato a usare Google, passa ore e ore a cercare fotografie.
Mi fa vedere quelle che la colpiscono e mi chiede: <<Papà, questa grotta dov’è? Tu ci sei stato?>>. Stessa identica cosa per le miniere.
Se le dico di sì ci rimane un pò male, ma poi mi fa promettere di tornarci un’altra volta insieme. Mentre se le dico che non ci sono ancora stato è felice, perchè questo significa che possiamo scoprirla insieme.
Qualche giorno dopo averle detto che saremmo andati in vacanza in Val d’Aosta in camper è arrivata correndo con il telefonino in mano, e sullo schermo le fotografie di due luoghi molto particolari.
Alcune di queste fotografie erano della miniera d’oro di Brusson, nella bellissima Val d’ Ayas, mentre altre erano della miniera di magnetite che si trova a pochissimi chilometri da Cogne, graziosa località che prende (o che da) il nome dalla valle che la ospita.
Inutile dirti che mi ha strappato la promessa di visitarle entrame, e così è stato. In realtà non ha fatto fatica ad ottenerla, perchè sono bastati pochissimi secondi per incuriosire anche me.
Siamo arrivati a Cogne dopo aver visitato il bellissimo Vallone di Saint-Barthélemy, una delle valli più autentiche e meno turistiche della Valle d’Aosta.
Qui abbiamo fatto diverse escursioni, tutte bellissime, e abbiamo partecipato ad una fantastica serata dedicata all’osservazione di stelle all’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta nella deliziosa frazione Lignan del comune di Nus.
Un’esperienza che non puoi assolutamente perderti se decidi di visitare la Valle d’Aosta, perchè il cielo di Saint-Barthélemy è uno dei migliori al mondo per osservare le stelle. Lo certifica il prestigioso premio Starlight Stellar Park che ha ricevuto nel 2020.
Cos’è la miniera di Cogne
Se aggiungessi a questo titolo il punto di domanda, la risposta sarebbe molto sintetica, perchè bastano poche parole per dire che quella di Cogne è la miniera di magnetite più alta d’Europa.
Devo essere preciso. In realtà la miniera di Cogne è in assoluto la più alta d’Europa secondo alcuni, una delle più alte secondo altri. Un’informazione precisa che mi togliesse il dubbio non sono riuscito a trovarla. Sono sincero, anche sul fatto che l’ho cercata a lungo.
In realtà poco importa se la miniera di magnetite di Cogne detiene o no questo primato, fatto sta che è un luogo unico, che devi assolutamente conoscere se decidi per una vacanza in Valle d’Aosta, da solo o con bambini.
La miniera di Cogne è importante prima di tutto perchè è una fantastica testimonianza di archeologia industriale che racconta la storia dell’estrazione della magnetite in Valle d’Aosta.
Insieme a quella dello sfruttamento di questo materiale, presenta anche un importante capitolo della storia economica, sociale e culturale della Valle di Cogne e dell’intera regione.
Perchè nella miniera hanno lavorato duramente diverse generazioni di Cogneins, molti dei quali ci hanno lasciato la vita.
Ed è facile comprendere che negli anni di attività della miniera di Cogne, tutto nella valle ci ruotava intorno, persino la vita dei bambini e delle donne.
La storia che racconta questa miniera di magnetite della Valle d’Aosta risale addirittura a prima del 1432, perchè alcuni documenti testimoniano che proprio in quell’anno la miniera è stata chiusa.
Devono passare diversi secoli, tante vicende e tanti passaggi di proprietà, per arrivare all’inizio del Novecento. In quel periodo l’attività di estrazione della miniera di Cogne riprende su scala industriale.
È impressionante pensare che nel corso di questi anni, fino alla chiusura definitiva nel 1979, migliaia di minatori hanno scavato oltre 100 chilometri di gallerie su più livelli che hanno praticamente svuotato l’interno della montagna che la ospita.
Dopo quasi quarant’anni dalla chiusura, precisamente nel 2017, la miniera di magnetite di Cogne riapre come museo di archeologia industriale, e i visitatori iniziano a visitare le gallerie di Costa del Pino. Questo è il luogo da dove oggi inizia il percorso di visita alle gallerie e alle infrastrutture.
L’obiettivo è molto semplice, e anche in questo caso si può sintetizzare in una manciata di parole: far sì che la lunga e importante storia della miniera di Cogne non cada nell’oblio.
Come raggiungere la miniera di magnetite di Cogne
Stai pensando di visitare la miniera di Cogne? La prima cosa che devi sapere è che si trova a qualche chilometro dall’elegante cittadina, che è senza dubbio una delle più conosciute della Valle d’Aosta.
Costa del Pino, da dove ha inizio il percorso di visita, si raggiunge solo a piedi. Si trova infatti al termine di un sentiero abbastanza lungo e impegnativo che parte dalla frazione Montroz di Cogne, e che puoi percorrere in circa un’ora e mezza.
L’attacco del sentiero è ben segnalato. Lo vedi sulla destra proveniendo da Cogne appena prima della curva a gomito in corrispondenza della chiesetta gialla, uno dei pochissimi edifici che compongono la minuscola frazione di Montroz.
Le cose si complicano un pò perchè non puoi arrivare a Montroz in macchina. Meglio detto: ci puoi arrivare, ma non la puoi parcheggiare. Ma non ti preoccupare perchè hai diverse opzioni.
La prima, e quella che ti raccomando perchè è decisamente la più comoda, è prendere la navetta gratuita che collega Cogne con il paese di Gimillan. Scendi alla fermata che si trova davanti alla chiesetta di Montroz.
In alternativa puoi parcheggiare la macchina al Villaggio Minatori nel parcheggio che si trova sotto il nuovo Museo Minerario sulla strada che collega Cogne a Gimillan, e da qui puoi proseguire a piedi seguendo le indicazioni per la miniera.
Oppure, terza opzione, puoi arrivare al sentiero per Costa del Pino a piedi o in e-bike da Cogne. In e-bike non ci sono grossi problemi, ma farti tutta la strada a piedi è abbastanza stancante, anche perchè poi ti aspetta il sentiero fino all’ingresso della miniera di Cogne.
Io e Andrea siamo arrivati all’inizio del sentiero per Costa del Pino da Cogne con la navetta. Erano circa le 12,00, il sole alto nel cielo, e quel giorno di Agosto faceva un caldo impressionante.
Incominciamo a camminare, lasciamo sulla destra l’Azienda Agricola Costa del Pino, e dopo pochi passi inizia la salita pronunciata che ci accompagnerà fino all’ingresso della miniera di Cogne.
Andrea ha 11 anni ed è abituata a camminare in montagna, ma non ti nego che ha fatto molta fatica ad arrivare fino alla fine. E a un certo punto ho addirittura creduto che saremmo dovuti tornare indietro.
Il sentiero per Costa del Pino è lungo, la pendenza positiva è continua e per niente trascurabile. E con il caldo dei mesi estivi non è per nulla una passeggiata, anche perchè non ci sono punti all’ombra dove riposarsi. Nemmeno uno!
Ogni 10 minuti Andrea mi chiedeva di fare una sosta per bere e riprendere fiato. E per fortuna che aveva i bastoncini da trekking che l’hanno aiutata parecchio ad affrontare la salita.
Devi tenere conto di questi aspetti se decidi di visitare la miniera di Cogne, soprattutto se non sei allenato o se vuoi andarci con bambini piccoli o comunque non abituati a camminare.
Noi ci abbiamo messo 2 ore abbondanti per percorrere il sentiero dalla chiesetta di Montroz fino a Costa del Pino. E per fortuna che siamo partiti con larghissimo anticipo, altrimenti saremmo sicuramente arrivati a visita già iniziata.
Se fossi stato da solo penso che sarei riuscito a fare il sentiero fino a Costa del Pino nei 90 minuti dichiarati dal cartello, ma non ci metteri la mano sul fuoco.
Sicuramente il sentiero per arrivare alla miniera di Cogne è abbastanza duro, ma nello stesso tempo ti regala un bellissimo panorama sulla cittadina e sull’intera valle, che è magia per gli occhi.
Anche se il sentiero per raggiungere Costa del Pino da Montroz è completamente esposto al sole, sei circondato da bellissimi abeti secolari dal primo all’ultimo passo.
E se alzi lo sguardo superando le loro punte ammiri le imponenti montagne del Parco Nazionale del Gran Paradiso che ingloba tutta la Valle di Cogne. Ti assicuro che solo questa magnifica vista giustifica la visita alla miniera di magnetite.
Il ritorno è stato molto più semplice, anche se all’andata abbiamo accumulato molta stanchezza. Siamo addirittura riusciti a ritornare a Cogne a piedi.
Forse anche perchè ci siamo concessi una lunga sosta all’Azienda Agricola Costa del Pino dove abbiamo mangiato due yougurt buonissimi, che producono con il latte delle mucche che allevano.
Ne ho approfittato per comprare un paio di chili di toma di diverse stagionature che abbiamo divorato in soli tre giorni. Semplicemente squisita! Altre parole per descriverla sarebbero superflue.
La visita guidata alle gallerie della miniera di Cogne
Quando dal sentiero abbiamo intravisto quello che rimane dei tralicci della vecchia funivia usata per portare a valle le macerie abbiamo tirato un respiro di sollievo, perchè era la prova che eravamo ormai arrivati a Cosa del Pino, e quindi alla miniera di Cogne.
Davanti all’ingresso delle gallerie ti accoglie un ampio spiazzo. Basta un veloce sguardo alla struttura che lo circonda per capire che questo è stato il punto nevralgico dell’organizzazione e della gestione dell’attività estrattiva della miniera di magnetite di Cogne quando era in funzione.
Salta subito all’occhio la piccola cabina blu e gialla della vecchia funivia usata dai minatori per tornare a valle al termine della giornata di lavoro. Lo spazio di fianco era occupato da quella più grande dedicata al solo trasporto del materiale a valle, che però non c’è più.
Arrivano le due simpatiche guide che ci accompagnano alla scoperta delle caratteristiche e dei segreti della miniera di Cogne, e dopo qualche minuto dedicato al racconto della loro interessante storia, indossiamo caschetto protettivo con torcia frontale.
– I locali dei generatori e il deposito degli esplosivi
Da un lato del piazzale c’è l’ingresso alle gallerie, sull’altro si affaccia la porta che permette di accedere agli immensi locali che ospitano i generatori.
Oggi li trovi esattamente com’erano nel 1979, quando l’attività di estrazione della magnetite della miniera di Cogne si è definitivamente interrotta.
In realtà alcune delle attrezzature sono ancora in funzione, perchè servono per l’illuminazione del percorso e per dare energia al trenino che ci ha portati alla scoperta della miniera. Del trenino e dell’esperienza che abbiamo vissuto nelle gallerie ti parlerò tra pochissimo.
Poco dopo le nostre due guide hanno aperto un’altra porta che abbiamo attraversato. È l’inizio di un corridoio molto lungo, che però non si sviluppa in modo lineare.
Un lungo percorso apparentemente senza senso, perchè per parecchie decine di metri, tra frequenti curve ad angolo retto, non si arriva da nessuna parte.
Quello che ho intuito è che le pareti in cemento erano molto spesse, perchè la temperatura era decisamente molto bassa. Gli stessi 7 gradi che ci avrebbero accompagnato poco dopo all’interno delle gallerie.
Le guide ci hanno spiegato che quel cemento era addirittura armato, e che la grande stanza che alla fine abbiamo raggiunto era il deposito dell’esplosivo.
I candelotti di dinamite erano stoccati in grandi quantità all’interno di questo luogo perchè il trasporto da valle era molto rischioso. E la struttura del corridoio è stata pensata proprio per contenere gli effetti devastanti di un’eventuale esplosizione.
Sorpresa nella sorpresa, oggi una parte del deposito degli esplosivi della miniera di Cogne ospita centinaia di bottiglie di alcune importanti cantine vinicole della zona, che hanno scelto questo luogo come cantina.
La temperatura, il grado di umidità, e la totale assenza di luce, creano le condizioni ottimali per la perfetta conservazione del vino, che si può anche acquistare direttamente nello shop della miniera.
– Il trenino e la visita alle gallerie della miniera di Cogne
Quello che stavamo vedendo era decisamente interessante, ma il meglio è arrivato poco dopo, quando siamo entrati nelle gallerie.
Subito una breve sosta per ascoltare alcuni aneddoti su come era organizzato il lavoro in miniera e sulla vita dei minatori durante la quale abbiamo osservato alcune foto molto emozionanti.
Un’importante testimonianza del lavoro nella miniera di Cogne è la bacheca originale che conteneva i cartellini dei minatori, a fianco della quale c’è la macchina timbratrice, i diversi tipi di caschetti protettivi e di lampade.
Perchè in miniera questi due strumenti oggi apparentemente banali potevano in realtà fare la differenza tra la salute e l’infortunio, o addirittura tra la vita e la morte! E sono in tantissimi i minatori che lo potrebbero testimoniare.
Camminiamo per qualche decina di metri e arriviamo al trenino alimentato ad energia elettrica usato dai minatori per compiere gli 1,5 chilometri lungo la galleria di carreggio fino al cuore della montagna.
È il trenino originale composto da tre o forse quattro piccoli vagoni che era in funzione quando la miniera di Cogne è stata chiusa. Non ricordo il numero esatto, e non è importante.
Quello che però ricordo benissimo è l’estrema scomodità delle panche in legno, e il freddo pungente che si percepiva lungo la corsa, anche se la velocità era ovviamente molto modesta.
Freddo e scomodità a parte, il movimento sconclusionato del trenino era difficile da sopportare, e non ricordo il numero di botte che ho preso.
Ti dico la verità: l’esperienza è stata molto bella, ma non vedevo l’ora che i pochi minuti di durata del percorso finissero il prima possibile.
Queste sensazioni mi ha portato a una riflessione. Noi sul trenino nella galleria della miniera di Cogne eravamo turisti lì per piacere, curiosità e voglia di sapere, mentre i minatori lo prendevano tutti i santi giorni per lavorare.
E anche questo piccolo aspetto si sommava alle decine di altri piccoli, grandi o molto grandi elementi che determinavano l’estrema pesantezza dello sforzo quotidiano del lavoro in miniera.
Non è un caso che ai fini pensionistici un anno di lavoro in miniera equivaleva a due anni di un qualsiasi altro lavoro, e che la speranza di vita di un minatore era decisamente bassa.
Dopo un altro breve tragitto a piedi si arriva alla base della discenderia principale, e da qui si prosegue su una scala in metallo che porta a livello dei frantoi interni.
Per fortuna prendiamo questa di recente costruzione che corre parallela a quella realmente usata dai minatori, perchè i gradini di quest’ultima erano in legno e per di più strettissimi e sempre umidi.
Il rischio che correvano i minatori su questa scala è facile da immaginare, soprattutto perchè dovevano muoversi sempre rapidamente. E il tempo è denaro, sempre, soprattutto in miniera.
I frantoi servivano per la macinatura della pietra, e non oso immaginare il rumore che questo processo producesse, e gli effetti sulle orecchie degli operai. Ma in fondo era solo uno dei tanti elementi che rendeva durissimo il lavoro dei minatori.
La passeggiata lungo la galleria prosegue e incontriamo alcuni macchinari originali, che le guide di ci dicono essere ancora perfettamente funzionanti.
Tra questi alcuni pesantissimi martelli pneumatici e gli ancora più pesanti carrelli che servivano per trasportare la pietra.
Erano spinti a braccia fin fuori la miniera riempiti all’inverosimile. La guida ci ha raccontato che i minatori che non raggiungevano un numero minimo di carichi e di estrazioni erano licenziati senza troppi complimenti.
Vicino a questi alcuni esemplari di vagoni meccanizzati, che negli ultimi anni di funzionamento della miniera di Cogne hanno alleviato almeno un pò il duro lavoro dei minatori.
L’esperienza di visita alla miniera di magnetite di Cogne è decisamente emozionante e invita a riflettere.
Andrea è estasiata e non la smette di fare commenti e domande alle guide, che rispondono molto volentieri e in modo sempre simpatico, anche quando sono strampalate. Ma ha solo 11 anni, e anche loro sanno che va benissimo così.
Ci sarebbero da dire ancora diverse cose sulle gallerie della miniera di Cogne, ma me le tengo per me per non toglierti tutta la sorpresa.
Anzi, forse ho detto più di quello che avrei dovuto. In questo caso devi perdonarmi, ma quando vivo belle esperienze faccio fatica a non raccontarle.
E quella che ho vissuto durante la visita alla miniera di Cogne è stata una bellissima esperienza, che ti invito a fare assolutamente se decidi di visitare la Valle d’Aosta, da solo o in famiglia.
Il Centro Espositivo Parco Minerario della Valle d’Aosta e della Miniera di Cogne
Andrea e io siamo entrambi super cursiosi, e non ci stanchiamo mai di scoprire cose nuove quando ci sembrano interessanti.
È per questo che, sulla strada di ritorno a Cogne, siamo andati a visitare anche il Centro Espositivo Parco Minerario. Come è facilmente intuibile completa la visita alla miniera di magnetite.
Come ti ho detto prima potrebbe essere anche la tua prima tappa sulla strada verso l’attacco del sentiero che ti porta a Costa del Pino da Montroz, anche perchè è l’unico posto dove puoi parcheggiare la macchina.
La visita al Centro Espositivo Parco Minerario della Valle d’Aosta e della Miniera di Cogne è molto rapida, perchè richiede in tutto poche decine di minuti, ma allo stesso tempo molto coinvolgente.
Ti accoglie una struttura moderna nella quale il percorso espositivo si sviluppa attraverso un’avvicente narrazione che ti regala una bellissima panoramica delle miniere valdostane.
Ma in realtà è molto riduttivo presentarlo così. Durante la visita puoi infatti scoprire tanti altri dettagli sulla dura vita dei minatori, sul processo di estrazione della magnetite, così come sul suo trasporto, lavorazione e trasformazione.
L’esperienza che vivi al Centro Espositivo Parco Minerario potrebbe essere definita come un viaggio nello spazio e nel tempo che segue l’estrazione del materiale, e il suo impatto sull’economia e sulla società nella Valle di Cogne. E sulla vita della sua gente.
È impressionante come le sapienti scelte sul layout del percorso, l’illuminazione, le installazioni multimediali, e più in generale tutta l’atmosfera, ti permette di rivivere l’esperienza della vita in miniera. Proprio come se fossi dentro le gallerie a Costa del Pino.
Ti sembra infatti di percepire lo stesso freddo, senti le denotazioni proprio come se fossi nella pancia della montagna durante l’attività estrattiva, e ascolti la voce dei minatori di Colonna e di Costa del Pino che ti raccontano la loro vita.
Non mancano le attrezzature usate dai minatori, che sono quelle originali anche se le trovi perfettamente restaurate, alcuni preziosi documenti storici che raccontano i fatti più salienti sul sito, e un numero infinito di fotografie dei minatori durante il lavoro e con le loro famiglie.
Proprio come mi aspettavo, Andrea è stata entuasiasta della visita al Centro Espositivo Parco Minerario a Cogne, anche se a un certo punto il suo sguardo si è fatto pensieroso.
Le ho chiesto a cosa stesse pensando e lei, in risposta, mi ha chiesto: <<Papà, ma esistono ancora i minatori?>> Gli ho risposto di sì, ma ho aggiunto che oggi il loro lavoro è sempre duro, ma molto meno di quello dei minatori del passato.
Lei mi ha guardato e mi ha risposto che sicuramente è così, ma ha anche aggiunto che io devo ritenermi molto fortunato perchè faccio un lavoro tranquillo, senza rischi. Come darle torto!
5 bellissime esperienze da fare in Valle d’ Aosta con bambini
Adesso ti suggerisco 5 altre magnifiche esperienze da fare nelle località della Valle d’ Aosta con bambini. Sono proposte dall’ agenzia online GetYourGuide, che ti raccomando perchè anch’ io la uso spesso quando viaggio, e mi sono sempre trovato benissimo.
- Alla scoperta dei giardini botanici della Valle d’ Aosta – Località varie
- Arte e gusto nella Fortezza di Bard – Bard
- Visita guidata alla Fortezza di Bard – Bard
- Tour guidato in E-bike della Val Veny e Val Ferret – Courmayeur
- Torrente Chalamy – Tour di canyoning adatto alle famiglie – Champdepraz
I 5 migliori hotel a Cogne
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- Art Hotel Grivola (4 stelle – voto Booking.com >8)
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- White Angel Hotel (4 stelle – voto Booking.com >8)
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I 5 migliori hotel a Courmayeur
- Le Massif – TLH of the World (4 stelle – voto Booking.com >8)
- Hotel Lo Scoiattolo (4 stelle – voto Booking.com >8)
- Gran Baita Hotel & Wellness (4 stelle – voto Booking.com >9)
- Villa Novecento Romantic Hotel (4 stelle – voto Booking.com >9)
- Hotel Ottoz Meublé (3 stelle – voto Booking.com >8)
Se gli hotel a Courmayeur che ti suggeriscono non ti piacciono puoi trovarne più di 150 su Booking.com.