San Lazzaro degli Armeni: l’ affascinante isola con monastero che si affaccia su Venezia e sul Lido

Una visita alla Laguna di Venezia non può considerarsi completa se non si visita il Lido e la meno conosciuta isola di San Lazzaro degli Armeni con il suo monastero che è uno dei punti di riferimento mondiale della cultura armena. Fondato nel Settecento, nel monastero di San Lazzaro degli Armeni ci abitano una ventina di monaci Mekhitaristi che si occupano di tutto, compresa l’ organizzazione delle visite guidate nel prezioso museo e nell’ immensa biblioteca che contiene centosettanta mila libri, dei quali oltre quattromila antichi manoscritti in decine di lingue antiche

La Laguna di Venezia è un luogo unico, a dir poco eccezionale, e per conoscerlo sufficientemente bene non bastano parecchi giorni e nemmeno settimane. È necessario fermarsi addirittura qualche mese, e se non ci vai per quel preciso motivo non bastano nemmeno quelli.

C’è ovviamente Venezia che non ha bisogno di presentazioni, talmente ricca di testimonianze culturali provenienti da molti secoli di storia che spesso non sono conosciute tutte nemmeno da chi ci vive da decenni e da chi lavora nel turismo. E in questa considerazione includo anche le guide.

E poi ci sono le tante isole più o meno grandi che la circondano, tra le quali la celebre Murano famosa per la produzione di vetri artistici che puoi conoscere visitando anche il bellissimo Museo del Vetro, Burano per la sua tradizione legata al merletto veneziano, e la più defilata Torcello.

Probabilmente le conosci già o ne hai comunque sentito nominare perchè anch’ esse molto famose. Ma nella Laguna c’è anche il Lido di Venezia e l’ incantevole Pellestrina, che si raggiunge anche in battello da Chioggia.

Anche il Lido di Venezia è abbastanza conosciuto perchè tutti gli anni tra la fine di Agosto e inizio Settembre è la location del famoso Festival del Cinema, ma anche per l’ antico borgo di Malamocco che è letteralmente sospeso nel tempo, e per la celebre spiaggia degli Alberoni con la sua oasi protetta dal WWF.

La suggestiva Pellestrina, a sud di Malamocco e degli Alberoni, è strettissima e quasi tutta occupata dal suggestivo borgo di pescatori che da il nome all’ isola, fatto da case colorate che danno sul porto e sulla laguna da un lato, mentre dall’ altro protetto dai Murazzi che lo separano dal mare.

Con Pellestrina finiscono le isole della Laguna di Venezia che hanno una certa dimensione e iniziano le decine minuscole ma ricche di fascino, tra le quali San Clemente, l’ Isola delle Rose, La Grazia, San Servolo, San Lazzaro degli Armeni, Lazzaretto Vecchio e Poveglia.

Queste ultime tre isole della Laguna sono quelle secondo me più affascinanti, molto diverse tra loro ma legate da una storia comune: quella della Repubblica di Venezia e del periodo della peste.

In periodi diversi il loro isolamento dalla città e dalle isole maggiori le rese lebbrosari e luoghi di quarantena per le navi in ingresso a Venezia, al punto da diventare autentici baluardi nella protezione della città dalle epidemie che arrivavano dal mare.

Te le voglio raccontare tutte e tre perchè vale la pena includere nel tuo itinerario di viaggio alla scoperta della Laguna di Venezia, e ho deciso di cominciare proprio da San Lazzaro degli Armeni perchè è secondo me in assoluto quella più particolare ed affascinante dal punto di vista culturale.

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Perchè visitare l’ isola di San Lazzaro degli Armeni

San Lazzaro degli Armeni ha una superficie di soli settemila metri quadrati, e sua particolarità deriva dal fatto di essere quasi completamente occupata da un monastero.

Quello di San Lazzaro degli Armeni non è però un monastero comunque come quelli che siamo abituati a trovare nelle altre località, infatti è casa madre dell’ordine dei Mekhitaristi, i monaci armeni mariani, ed è considerato uno dei più importanti centri mondiali per la tutela e la diffusione della cultura armena.

Su concessione della Repubblica di Venezia il monastero di San Lazzaro degli Armeni è abitato stabilmente dal 1717 da monaci armeni che sono giunti da Costantinopoli. Oggi questo monastero armeno veneziano è abitato da 19 monaci e da 6 novizi che si occupano di tutto, compresa la gestione delle visite.

Prima dei monaci armeni l’ isola era stata terra dei benedettini di Sant’ Ilario, poi divenne ospedale per i malati che vivevano al Lazzaretto Vecchio (da qui il nome San Lazzaro, patrono dei lebbrosi), ma anche alloggio per i poveri e rifugio per i frati domenicani espulsi da Creta.

Tra i monaci armeni che per primi abitarono San Lazzaro nel Settecento c’ era Mechitar, oggi sepolto sull’ isola all’interno della deliziosa chiesa di origini medioevali con decorazioni fatte a mosaici in stile bizantino della della Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo.

Bellissimo è soprattutto il soffitto realizzato con tessere blu, a rappresentare il cielo, così come i mosaici che decorano le volte che invece creano una decorazione dorata. Un’ altra particolarità della chiesa di San Lazzaro degli Armeni è il dipinto della Madonna con Bambino, dove Gesù è rappresentato come bambina.

In realtà quella di San Lazzaro non è l’ unica chiesa armena a Venezia. L’ altra è la chiesa di Santa Croce degli Armenti, proprio dietro la ben più famosa Basilica di San Marco.

La figura del monaco Mechitar è molto importante perchè fu proprio lui a promuovere il progressivo ampliamento e la trasformazione dell’ isola di San Lazzaro in centro culturale e scientifico, donandole un’ impronta indelebile.

Mechitar promosse la ristrutturazione del santuario di San Lazzaro e organizzò la sistemazione dei terreni circostanti, passaggi chiave per far sì che i monaci potessero iniziare a educare i discepoli e tramandare la cultura armena di generazione in generazione.

Ruolo che i monaci di San Lazzaro degli Armeni svolgono ancora oggi a distanza di più di trecento anni, occupandosi di tutto, anche dei roseti dell’ isola. Oltre a scopo decorativo, i monaci armeni del mosastero di San Lazzaro usano le rose per produrre la vantanush, una tipica marmellata armena.

Dati gli scarsi mezzi finanziari che disponeva questa congregazione armena al suo arrivo a Venezia, tutti gli interventi iniziali necessari per rendere l’ isola di San Lazzaro idonea al progetto del monaco Mechitar furono fatti in economia, ma saranno ben presto finanziati grazie al sostegno di alcuni ricchi armeni veneziani.

Nel Settecento a Venezia la comunità armena vantava infatti oltre quattromila membri, molti dei quali erano ricchi mercanti. Con il tempo diminuì il numero degli armenti a Venezia, e con questi anche le donazioni che obbligarono il monastero di San Lazzaro a trovare altre fonti di finanziamento.

Insieme alle donazioni degli armeni veneziani, nei decenni successivi i monaci di San Lazzaro degli Armeni costruirono anche una grande tipografia indipendente da quella di Venezia, usata per stampare libri in tantissime lingue diverse, e venduti a scuole e librerie, molti dei quali conservati nella biblioteca.

Se decidi di visitare l’ isola di San Lazzaro degli Armeni potrai conoscere la storia di questa grandissima tipografia attraverso le attrezzature che erano usate fin dalla sua apertura, tra le quali presse a caldo, antichi torchi, ragliacarte, presse a vite e macchine da scrivere con caratteri armeni.

Tra parentesi: dal 1995 al monastero di San Lazzaro degli Armeni non si stampa più perchè con gli aumenti dei costi e la riduzione della domanda la stampa dei libri era diventata un’ attività antieconomica.

Passano gli anni e l’ isola di San Lazzaro degli Armeni diventa sempre più importante, tanto da essere addirittura risparmiata durante l’ invasione di Napoleone a Venezia perchè ottiene il titolo di Accademia di Scienze, e quindi protetta dall’ imperatore in persona.

Ti ho già accennato alla biblioteca del monastero di San Lazzaro degli Armeni. È un’ impressionante raccolta di oltre centosettanta mila volumi in tutte le lingue, tra le quali alcune molte antiche e parlate solo in alcune aree remote del mondo.

Alcune di queste lingue non addirittura più parlate, ma usate solo durante le liturgie. A proposito di religione: nella biblioteca del monastero di San Lazzaro degli Armeni è conservato almeno un manoscritto per ogni religione conosciuta al mondo. Niente male, vero?

Tra i libri conservati in questa magnifica biblioteca ci sono anche più di quattromila manoscritti, alcuni dei quali molto antichi. Il più vecchio di tutti è un piccolo libro che ha addirittura mille anni. Mentre il primo libro stampato a Venezia in armeno classico nella tipografia risale al 1512 e si chiama Libro del Venerdì.

Il monastero di San Lazzaro degli Armeni ha anche un importante museo che raccoglie reperti provenienti da tutto il mondo e risalenti alle più diverse epoche. Tra le nazioni di provenienza dei reperti più rappresentate c’è l’ antica Grecia, l’ antica Roma, l’ antico Egitto, l’ India, il Giappone e la Cina.

Il pezzo più importante è una mummia egizia perfettamente integra che si ritiene sia di una persona vissuta nel secolo VI a.C., all’ unanimità considerata anche quella meglio conservata di tutta Europa. Mentre il reperto più antico è una spada corta in rame che le analisi al carbonio dimostrano avere addirittura seimila anni.

Nel museo di San Lazzaro degli Armeni c’è anche una stanza dedicata a Lord Byron che soggiornò nel monastero per due interi anni, e anche se è cursioso che il suo unico fine era di imparare la lingua armena.

Il museo del monastero di San Lazzaro degli Armenti ha il soffitto decorato con un bellissimo affresco del Tiepolo e accoglie anche un’ interessante pinacoteca con decine di quadri, molti dei quali esposti nella vecchia sacrestia insieme a oggetti pastorali.

Bellissima è anche una scultura donata dal Canova a questo monastero armeno intitolata “San Giovannino”.

Cosa farai quando sarai a Venezia?

Come visitare San Lazzaro degli Armeni

Ti stai chiedendo come visitare il monastero di San Lazzaro degli Armeni? È facilissimo, ti basta prendere il vaporetto della linea 20 da Venezia San Zaccaria, che poi è lo stesso che prima ferma anche a San Servolo.

Per visitatori singoli i monaci organizzano visite guidate al monastero e alla biblioteca di circa 2 ore tutti i giorni alle 15,25 al prezzo di 10 euro a persona, da pagare in contanti. Ti dico già che avere la prenotazione è molto meglio, soprattutto se ci vai durante il fine settimana.

Se invece vuoi visitare il monastero di San Lazzaro degli Armeni in gruppo devi prenotare obbligatoriamente la visita in uno di questi tre turni: 9,45-11.45, 13,45-15,45 oppure 15,45-17,15. Per maggiori informazioni e per prenotare ti basta telefonare ai monaci allo 041.526.01.04 oppure scrivere a visite@mechitar.org.

Cosa farai quando sarai in Veneto?

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