La Valle dell’Isonzo è senza dubbio la regione più bella, autentica e naturale della Slovenia. Il suo territorio, plasmato dal corso del fiume Isonzo e al confine con il lato meridionale del Parco Nazionale del Triglav, è un concentrato di affascinanti gole, pittoresche cascate, e immensi prati verdi circondati da bellissime cime. Oltre alle quattro località principali, ottimi punti di partenza per esplorare il territorio a ritmo sportivo, e per apprezzare le sue peculiarità culturali, nella Val d’Isonzo trovi tantissimi minuscoli villaggi dove il tempo sembra essersi fermato. La Valle dell’Isonzo è però anche famosa perchè ha ospitato alcune delle battaglie più cruente e sanguinose della Prima Guerra Mondiale. Tra queste la celebre Disfatta di Caporetto, nella quale hanno perso la vita migliaia di soldati italiani
Cosa troverai in questo articolo:
- Cosa vedere a Kanal: la più piccola cittadina della Valle dell’Isonzo
- Cosa vedere a Tolmino nella Valle dell’Isonzo
- Cosa vedere a Caporetto: la più elegante cittadina della Valle dell’Isonzo
- Cosa vedere a Bovec: la località più turistica della Valle dell’Isonzo
- I 5 migliori hotel a Bovec
- I 5 migliori hotel e appartamenti a Caporetto
- I 5 migliori hotel a Lubiana
Vuoi sapere qual’è secondo me la zona più bella della Slovenia? Non mi serve nemmeno un attimo per risponderti.
È senza dubbio la Valle dell’Isonzo. In sloveno si chiama Dolina Soča, ma anche tra gli abitanti della Slovenia è generalmente conosciuta come Soča Valley.
La Val d’Isonzo è la più affascinante tra le zone della Slovenia, ma anche la più verde e incontaminata.
Non che il resto del Paese non lo sia, visto che la Slovenia è quasi tutta ricoperta da prati, foreste, ed elementi naturali. Ma la Valle dell’Isonzo le supera di gran lunga tutte.
Come ti racconterò nell’articolo, in questa valle slovena attraversata dal fiume Isonzo si concentrano fantastici elementi naturali che creano paesaggi indimenticabili.
Nel territorio della Val d’Isonzo trovi fiumi calmi e impetuosi, decine di suggestive gole, sorgenti e salti d’acqua imponenti, bellissimi laghi pittoreschi, solo per citare alcuni elementi naturali.
Il perchè questa zona della Slovenia si chiama così non ha bisogno di spiegazioni. Si tratta infatti dalle bellissima valle che lo scorrere del fiume Isonzo ha plasmato nel corso dei millenni.
La Valle dell’Isonzo è protetta dalle possenti vette delle Alpi Giulie, mentre quella inferiore è circondata dalle verdi colline. Buona parte del suo territorio fa parte del Parco Nazionale del Triglav.
Con i suoi 2.864 metri, il Monte Triglav è la cima più alta delle Alpi Giulie e della Slovenia. È un’autentica meraviglia della natura ai margini della Val d’Isonzo.
Raggiungere la Valle dell’Isonzo dall’Italia è facilissimo, dato che dista una manciata di chilometri da Gorizia, da Trieste, e anche da Tarvisio e da Cividale del Friuli.
Io ci sono arrivato da Canale d’Isonzo (Kanal), dopo essere stato nel territorio del Geoparco di Idrija e nel Parco Regionale Notranjski, dove ho visitato il bellissimo Lago di Cerknica e le Grotte di Križna.
Canale d’Isonzo (Kanal) è la più piccola tra le quattro cittadine della Val d’Isonzo che sorgono sulla riva del fiume.
Le altre sono Tolmino (Tolmin), Caporetto (Kobarid) e Plezzo (Bovec), e tra poco te le racconterò una a una. Vedrai che in ognuna di queste paesi della Valle dell’Isonzo troverai tante cose da fare e vedere.
Tra l’altro, se come spero deciderai di visitare la Val d’Isonzo, tra l’una e l’altra vedrai minuscoli villaggi abitati da poche centinaia di persone, ognuno dei quali racchiude piccoli grandi segreti.
Per tutti questi motivi, questa meravigliosa valle della Slovenia deve essere conosciuta senza fretta e in modo attivo. Il modo e il ritmo lo decidi.
Solo così potrai entrare in contatto con gli elementi naturali che la rendono unica, e percepire la sua magica essenza.
Hai tanti modi per conoscere i meravigliosi luoghi che danno vita alla Valle dell’Isonzo. Puoi farlo a piedi o in bicicletta percorrendo i magnifici sentieri, oppure dall’alto con il parapendio.
Ma puoi esplorarla anche a bordo di un gommone o in canoa, scendendo le rapide acque del fiume Isonzo e dei suoi affluenti. Oppure facendo canyoning tra le gole, o arrampicando le pareti di roccia.
Non ci credi? Allora ti dico che la Val d’Isonzo è ad esempio attraversata dall’Alpe Adria Trail e dal Juliana Trail, due lunghi percorsi da fare a piedi e lunghi diverse centinaia di chilometri.
In questa bellissima valle della Slovenia attraversata dall’Isonzo passa anche il sentiero Juliana Bike, che si sviluppa in sette tappe intorno alle Alpi Giulie.
Sei uno sciatore esperto? Devi sapere che la Valle dell’Isonzo è attraversata dallo Juliana SkiTour Kanin, un’entusiasmante gita alpina di 4 giorni. Anche questo attraverso le Alpi Giulie.
Tra l’altro, questa bellissima valle attraversata dall’Isonzo in Slovenia è stata teatro degli scontri più cruenti che hanno caratterizzato la Prima Guerra Mondiale.
Nella maggior parte di questi luoghi della Val d’Isonzo, si sono affrontati l’esercito italiano e quello Austro-Ungarico. Il primo ha subito pesantissime sconfitte, culminate con la Disfatta di Caporetto.
Le testimonianza di quel tragico periodo storico sono ancora ben visibili, sia lungo i sentieri che nei centri abitati, ma anche nei musei e nei memoriali che rendono omaggio alle migliaia di caduti.
Puoi toccare con mano i teatri di battagli della Prima Guerra Mondiale nella Valle dell’Isonzo anche percorrendo il sentiero conosciuto come Walk of Peace (Cammino della Pace), che va dalle Alpi all’Adriatico.
Il toccante e suggestivo Sentiero della Pace collega il patrimonio culturale e naturale lungo il fronte Isontino.
Chilometro dopo metro, anche nella Val d’Isonzo sono ancora ben visibili le fortezze, le trincee, le caverne, e i cimiteri che sono diventati musei all’aperto.
La tradizione e la cultura si notano anche nella ricca gastronomia di questa bellissima valle slovena attraversata dal fiume Isonzo, punteggiata da alpeggi dove ancora oggi si producono squisiti formaggi e latticini.
Nella Valle dell’Isonzo ho provato il formaggio di Bovec fatto con il latte di pecora, e quello di Tolmino prodotto dal latte di vacca. Ti assicuro che entrambi sono semplicemente deliziosi.
Non è un caso che i formaggi di questa valle della Slovenia si siano meritati la denominazione di origine protetta, insieme a molte altre specialità gastronomiche che puoi provare nelle osterie.
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Cosa vedere a Kanal: la più piccola cittadina della Valle dell’Isonzo
Canale di Isonzo, in sloveno Kanal, è la prima cittadina della Val d’Isonzo che incontri arrivando da Nova Gorica, a sua volta la prima città in territorio sloveno che trovi superato il confine di stato a Gorizia.
Questa cittadina della Valle dell’Isonzo è piccolissima, ma allo stesso tempo affascinante. Quando meno, a me è piaciuta tantissimo perchè adoro questi minuscoli centri.
Il suo piccolo centro storico è costituito da un pugno di vecchie case, che oggi trovi esattamente com’erano secoli fa.
Ti dico subito che parcheggiare a Kanal non è facile, ma vale la pena avere un pò di pazienza per trovare un posto dove lasciare la macchina e fare un giro a piedi.
– Piazza Kontrada: il cuore di Kanal
Per miracolo sono riuscito a parcheggiare il camper, e ne ho approfittato per fare una passeggiata. Sono partito da Kontrada trg, la piazza principale di Kanal, che è una bomboniera.
Puoi ancora vedere le tracce delle antiche mura che circondavano questa località nella Val d’Isonzo durante il Medioevo.
In una delle tre torri difensive conservate dall’epoca dell’assedio turco trovi la galleria di Riko Debenjak.
La riconosci facilmente perché, davanti all’ingresso, vedi il busto del pittore e artista grafico nato a Kanal.
Ha donato a questa cittadina della Valle dell’Isonzo un’importante collezione di grafica che vale la pena conoscere.
Nella Piazza Kontrada di Kanal puoi anche vedere la stanza commemorativa a lui dedicata, che è ospitata nella casa Fiščeva hiša.
Fermati a bere un caffè in uno dei bar che ci si affacciano su questo delizioso angolo del centro di Kanal, per assaporare con calma la suggestiva atmosfera fuori dal tempo che ti regala.
Intanto cerca con lo sguardo la facciata dell’affascinante casa gotica dell’XI secolo, e la bella Fontana del Nettuno del 1815 che si trova al centro della piazza.
Di certo questa Fontana del Nettuno a Kanal non è affascinante come quella in Piazza Maggiore a Bologna o in Piazza del Duomo a Trento, ma ha comunque il suo fascino.
– Ponte sull’Isonzo: il luogo più emblematico di Kanal
Pochi passi dal centro di Kanal e arrivi al bellissimo ponte sull’Isonzo in pietra, che è il segno distintivo di questa bellissima località. Secondo me è anche uno dei ponti della Val d’Isonzo più belli.
Il ponte sul fiume Isonzo a Kanal è stato costruito nel 1580 in legno, e nel corso dei secoli è stato demolito più e più volte.
Oggi lo trovi bellissimo e possente, in pietra. A me questo ponte di Kanal è piaciuto veramente tanto, anche per il contesto che lo avvolge.
Ti dico già che questo ponte sull’Isonzo, anche se il più emblematico, è solo uno dei tantissimi che collegano le due sponde del fiume lungo il suo lunghissimo percorso in territorio sloveno.
Un signore italiano che vive a Kanal, con il quale mi sono messo a chiacchierare al bar, mi ha spiegato che la storia di questo ponte nella Valle dell’Isonzo è lunga e piuttosto travagliata.
Pare che il ponte sul fiume Isonzo di Kanal sia stato distrutto per la prima volta nel 1805 dai francesi che cercavano di raggiungere l’Austria. Riparato, fu nuovamente distrutto con l’uscita dei francesi.
Venne ricostruito nel 1816, e la sua tranquillità durò esattamente un secolo. Il 25 Maggio 1915, nel pieno della Prima Guerra Mondiale, fu minato e distrutto.
La Seconda Guerra Mondiale lo risparmiò, infatti l’aspetto attuale del ponte sull’Isonzo a Kanal è del 1920.
– I dintorni di Kanal: Santuario Marijino Celje, Parco Pečno e Chiesa di Plečnic
In un paio d’ore ero già pronto a lasciare Kanal per raggiungere Tolmino, la seconda cittadina della Valle dell’Isonzo che ho visitato.
Ci sono però due luoghi da visitare assolutamente prima di lasciare Kanal: il Santuario Marijino Celje e il Parco Pečno.
Il primo che ho visto è stato il Parco Pečno. L’ho raggiunto in un’ora e mezza a piedi dal centro di Kanal.
In pratica, la mia personale sensazione sul Parco Pečno è che si tratta di un affascinante palcoscenico dove convivono elementi naturali e culturali, da vivere a ritmo sportivo.
Ti consiglio di visitarlo anche perché, lungo il sentiero escursionistico circolare, ti regala una bellissima vista di Kanal e di una porzione della Val d’Isonzo.
Se esci da Kanal e ti dirigi verso il villaggio di Lig, ti consiglio di fermarti qualche minuto per vedere il bellissimo Santuario Marijino Celje.
Questo santuario nella Valle dell’Isonzo sulla collina è sicuramente bello, ma niente di eccezionale. Il motivo principale per il quale vale la pena visitarlo è il meraviglioso panorama che regala sui monti circostanti.
Sulla strada da Kanal a Tolmino mi sono fermato a visitare la bellissima Chiesa di Plečnic, che prende il nome dal celebre architetto sloveno. È questo il motivo principale per il quale ho deciso di conoscerla.
Le opere dell’architetto Jože Plečnic sono state infatti uno dei fili conduttori del mio lungo viaggio in Slovenia. E non solo nella Val d’Isonzo.
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Cosa vedere a Tolmino nella Valle dell’Isonzo
Ti giuro che guidavo in uno stato simile all’estasi, rapito com’ero dal contesto naturale della Valle dell’Isonzo. Le strade corrono lungo i prati verdissimi, dove vedi pascolare mucche e pecore.
Sembra quasi che le strade non siano necessarie, dato che di macchine se ne vedono pochissime, così come le persone per strada nelle minuscole frazioni che per questo sembrano disabitate.
La Slovenia è un piccolo paradiso, e la Val d’Isonzo il suo gioiello più prezioso. Lasciata Kanal mi sono diretto a Tolmino (Tolmin), più grande e più cittadina. Prima di arrivarci ho fatto però una tappa.
Mi sono fermato qualche ora a Santa Lucia d’Isonzo (Most na Soči), che amici mi hanno consigliato di visitare, soprattutto per conoscere il suo lago. È artificiale, ma ha il suo fascino.
Ho parcheggiato il camper vicino alla riva, e ho fatto una deliziosa camminata. Ci sono in realtà 2 percorsi che ti permettono di conoscere questo lago nella Valle dell’Isonzo, e si assomigliano.
Tolmino in sè non è particolarmente bella. A dire la verità l’ho trovata molto anonima. All’arrivo ti accolgono i parcheggi di 2 grandi supermercati, e le vie non hanno nulla di attrattivo.
Tra l’altro, la città di Tolmino non ha nemmeno una piazza principale, e l’atmosfera è piuttosto cupa, secondo me anche perchè i lampioni hanno una luce molto debole.
– Il Museo di Tolmino: la storia e la cultura della Valle dell’Isonzo
Pochi minuti dopo l’arrivo, giusto il tempo per capire dove potevo parcheggiare il camper senza prendere multe, ed ero già a visitare al Museo di Tolmino.
Lo trovi proprio di fianco al Centro Informazioni Turistiche, dove ti consiglio di fare un salto per prendere la mappa della città e dei dintorni.
Tra l’altro ci ho trovato un’addetta all’accoglienza che parlava in spagnolo, così ne ho approfittato per evitare l’inglese almeno per i dieci minuti durante i quali mi sono fermato a parlare con lei.
Anche se non sei un appassionato di musei, ti suggerisco di visitare il Museo di Tolmino, visto che ospita una collezione permanente che mette in risalto il ricco patrimonio culturale della Val d’Isonzo.
I reperti che mi hanno interessato di più sono quelli che mostrano la tradizione etnologica e architettonica di questa valle della Slovenia, attestata dagli alpeggi e dalla tradizione casearia.
In questo museo a Tolmino puoi anche conoscere la grande rivolta contadina del 1973, oltre ai maggiori avvenimenti che hanno interessato la cittadina nella Valle dell’Isonzo negli ultimi secoli.
– La Collina Kozlov rob
Uscito dal Museo di Tolmino, mi sono diretto subito alla Collina Kozlov rob. Da questo punto rialzato hai una bella visuale sulla cittadina e su un’ampia porzione della Val d’Isonzo.
Ma quello che mi ha spinto ad andarci è stata la voglia di vedere i resti di quello che un tempo era il castello più importante della regione di Tolmino.
In realtà, questo antico castello di Tolmino del XII secolo è stato anche uno tra i più importanti tra quelli presenti in questa valle slovena attraversata dal fiume Isonzo.
Nel tempo, questo castello sull’altura di Tolmino ha ospitato i patriarchi di Aquileia, i conti di Gorizia e Cividale, i Veneziani e gli Asburgo. Oggi è un importante monumento culturale nella Valle dell’Isonzo.
Ho raggiunto a piedi la Collina Kozlov rob in poco più di un’ora dal centro di Tolmino percorrendo il facile sentiero didattico, storico e naturalistico diviso in 14 punti.
Ognuno presenta alcuni aspetti della flora, della struttura del sottobosco e delle rocce. Ma anche i principali eventi storici della zona. Non è per nulla difficoltoso, e lo puoi fare anche con bambini.
– Le Gole di Tolmino
Non vedevo l’ora di arrivare in questa cittadina della Val d’Isonzo soprattutto per visitare le Gole di Tolmino (Tolminska korita), visto che mi erano state decantante.
Belle sono belle, e vale la pena conoscerle, ma non ti aspettare niente di particolarmente stupefacente. Per me sono state una mezza delusione. Anzi, per essere sincero, quasi totale.
Forse questa mia impressione dipende dal fatto che ho visto così tanto nel mondo, che difficilmente qualcosa riesce ancora a stupirmi davvero. Me ne rendo perfettamente conto.
È per questo che non devi prendere quello che dico alla lettera. In ogni caso, ti parlerò approfonditamente della mia esperienza alle Gole di Tolmino nell’articolo che raggiungi con il link sopra.
Ti voglio solo anticipare che queste gole sono il punto d’ingresso più basso nel meraviglioso Parco Nazionale del Triglav, sicuramente uno dei luoghi più emozionanti di tutta la Slovenia.
In queste gole della Val d’Isonzo confluiscono il Tolminka e Zadlaščica, e sono l’unico esempio di confluenza di fiumi all’interno di gole in territorio sloveno.
L’ingresso alle Gole di Tolmino è pagamento. Non ricordo più se il biglietto costa 5 o 6 euro, ma sicuramente non di più.
Raggiungi a piedi le gole dal centro di Tomino in meno di un’ora, ma puoi lasciare la macchina anche nel parcheggio di una trattoria vicina all’ingresso. Da lì all’ingresso di queste gole nella Valle dell’Isonzo ci sono circa 200 metri.
Se invece stai visitando la Val d’Isonzo in camper, lo devi parcheggiare lungo il percorso, appena fuori dal centro abitato di Tolmino, nel parcheggio P2.
Quest’area camper a Tolmino è ben segnalata, non ti puoi sbagliare. Durante la stagione estiva mi hanno detto che è sempre piena, ma in autunno e in inverno non avrai problemi a trovare posto.
La passeggiata per raggiungere le Gole di Tolmino mi è piaciuta di più delle gole stesse. Infatti attraversi alcune deliziose frazioni rurali della Valle dell’Isonzo che sembrano appartenere ad un’altra epoca.
Trovi vecchie cascine ancora abitate, circondate da prati dove le mucche e pecore pascolano indisturbate. Sulla strada incroci più trattori che macchine.
Vedi anche diversi simboli commemorativi che ricordano che la Val d’Isonzo è stata teatro di scontri cruenti durante la Prima Guerra Mondiale.
– Santuario di Javorca – Chiesa Commemorativa dello Spirito Santo (Sv. Duh)
Il luogo più suggestivo ed emblematico che ho avuto la fortuna di conoscere nei dintorni di Tolmino, e uno dei più belli nella Valle dell’Isonzo è il Santuario di Javorca – Chiesa dello Spirito Santo (Sv. Duh).
L’ho trovata per caso. Meglio detto, ho scoperto per caso l’esistenza di questo luogo magico mentre stavo tornando dalle Grotte di Tolmino verso la cittadina.
Non ho fatto la strada che ho percorso per arrivarci, ma senza saperlo un sentiero diverso che sbuca davanti alla Chiesa di San Pietro (Cerkev Sv. Peter).
Ero arrivato pochi metri dal cartello che indica la fine della frazione di Sottolmino (Zatolmin), anche questa circondata da prati.
Proprio in quel punto ho notato un cartello che cita Javorca Spominska Cerkev Sv. Duha, e la distanza di 7 chilometri per raggiungerla.
Guardando la strada che indicava il cartello mi ha dato l’idea di essere immersa nel bosco. Mosso dalla curiosità, ho fatto una rapida ricerca con Google per avere qualche notizia in più.
Il giorno dopo alle 8 del mattino ero già pronto con la tenuta da trekking e con gli scarponcini ai piedi per fare il percorso fino a questa bellissima chiesa che si trova vicino all’alpeggio Plog.
I chilometri totali per raggiungere il Santuario di Javorca sono 10, dato che ai 7 dalla chiesta di San Pietro ne ho dovuti fare più o meno altri 3 per arrivare a questa da Tolmino.
Questo percorso in Val d’Isonzo è bellissimo, perché completamente immerso nel verde. All’attivo sarai nel cuore della valle di Tolminka, circondata da montagne ricoperte da pascoli.
E il piccolo Santuario di Javorca che vedi adagiata su una dolce collina appare semplicemente fantastico già da lontano.
Non solo è bellissimo dal punto di vista strutturale e decorativo, ma è soprattutto importante per il suo significato simbolico.
Si tratta un importante monumento che commemora i soldati austroungarici caduti sul fronte isontino nei campi di combattimento circostanti.
Ma è soprattutto un inno alla Pace, come ricorda la parola Pax ben evidente sulla parte più alta della singolare facciata.
Vogliono raccontartela con calma, visto che gli elementi simbolici che ospita dentro e fuori sono tantissimi.
Ecco perché, dopo averti incuriosito, ti invito a leggere l’articolo che le dedico. Lo puoi raggiungere attraverso il link che ho messo sopra.
– L’Ossario tedesco
Un altro luogo a un paio di chilometri da Tolmino che testimonia il legame tra la Valle dell’Isonzo e le più sanguinose battaglie della Prima Guerra Mondiale è l’Ossario tedesco.
Lo trovi proprio sopra al fiume Isonzo, e dal centro di Tolmino ci puoi arrivare sia a piedi che in macchina, dato che a poche centinaia di metri c’è un parcheggio molto ombreggiato.
Lasciato il camper ho fatto la breve passeggiata lungo il sentiero immerso nel verde, fino a che non ho visto la costruzione dall’architettura inusuale perché asimmetrica.
In questo Ossario in Val d’Isonzo vicino a Tolmino sono conservati i resti di migliaia di soldati tedeschi morti durante la Dodicesima Battaglia. Questa è stata forse anche la più cruenta tra quelle combattute nella Valle dell’Isonzo.
All’interno i nomi dei militari e degli ufficiali tedeschi che persero la vita sono scolpiti su pannelli di quercia o incisi sulle pareti in tecnica musiva.
Uno spazio importante è dedicato al Milite Ignoto, che commemora i resti di tutti i militari tedeschi che un nome non ce l’hanno.
Queste informazioni le ho lette, dato che quando sono andato a visitare l’Ossario tedesco era purtroppo chiuso, e mi sono dovuto accontentare di dare un’occhiata all’esterno.
Dopo la visita a questo suggestivo luogo commemorativo sono tornato sui miei passi fino al parcheggio dove avevo parcheggiato il camper.
– La confluenza dei fiumi Tolminka e Isonzo, e la cascata Beri
Da quel parcheggio parte anche la passeggiata pianeggiante che in un chilometro, forse addirittura meno, permette di raggiungere il punto dove confluiscono le acque dei fiumi Isonzo e Tolminka.
È un luogo molto carino, meta delle gite domenicali degli abitanti di Tolmino che ci vanno per prendere il sole nella piccola spiaggia di sabbia, oppure per camminare o correre lungo l’argine.
Se ci vai presto, e se hai voglia di camminare, puoi fare come me e arrivare fino alla deliziosa cascata Beri (Slap Beri).
Questa cascata in Val d’Isonzo non è altissima, e non ha nemmeno una grande portata d’acqua. Vale comunque la pena vederla se hai un pò di tempo, soprattutto per il bel contesto naturale nella quale è inserita.
Dalla confluenza dei fiumi Isonzo e Tolminka ci ho impiegato un’ora scarsa attraversando la piccola e graziosa frazione di Poljubinj, da dove parte il sentiero quasi sempre pianeggiante.
Se però sei pigro, o non te la senti di camminare, trovi un parcheggio appena fuori questa cittadina che ti permette di ridurre parecchio il percorso da fare a piedi.
Cosa vedere a Caporetto: la più elegante cittadina della Valle dell’Isonzo
Dopo Tolmino ho visitato la vicina Caporetto, a meno di venti chilometri di distanza. Questa è più piccola della prima, ma più famosa, per la storica battaglia ricordata come Disfatta di Caporetto.
I 15 minuti di macchina che separano le due piccole località della Valle dell’Isonzo ti permettono di avere davanti agli occhi un panorama fatto di verdi prati dove pascolano mucche e pecore.
Insieme alle dolci alture che li avvolgono, ti regalano un paesaggio rilassante e quasi ipnotico, dal quale fai fatica a staccare gli occhi per concentrarti sulla strada.
Il centro di Caporetto è intimo e avvolgente. Non ho paura di esagerare definendolo una piccola bomboniera lambita dalle acque dell’Isonzo, che nei dintorni regala angoli deliziosi e suggestivi.
È costituito da poche case antiche perfettamente restaurate, che mantengono i tratti architettonici tradizionali. E tra queste molti bar, ristoranti, e decine di agenzie che propongono escursioni.
Caporetto è senza dubbio molto più elegante di Tolmino e delle altre località della Val d’Isonzo, ma anche più orientata al turismo. E lo noti subito anche nei prezzi, che sono sensibilmente più alti.
– Il Museo di Caporetto dedicato alla guerra nella Valle dell’Isonzo
Ero molto curioso di visitare il Museo di Caporetto (Kobariški Muzej) già dai tempi delle superiori, dato che la storia della Seconda Guerra Mondiale mi ha sempre affascinato.
Tra tutte le battaglie, la Dodicesima Battaglia dell’Isonzo, più conosciuta come Disfatta di Caporetto, è stata infatti quella che determinò la più grave disfatta nella storia dell’esercito italiano.
La vittoria dell’esercito austro-ungarico e tedesco comportò il collasso dell’esercito italiano, che fu costretto ad abbandonare i campi di battaglia nella Valle dell’Isonzo in territorio sloveno per ripiegare fino al Piave.
La storia di quei terribili giorni di fine Ottobre 2017, e più in generare dei nefasti eventi della Prima Guerra Mondiale in Slovenia, sono raccontati nelle stanze del Museo di Caporetto.
Come recita il titolo che fa da filo conduttore al suo toccante racconto, quello che visiti a Caporetto è il “Museo dell’uomo e delle sue miserie”.
È un luogo piccolo, accogliente, molto lontano dalla struttura del tipico museo, e più simile all’interno di una casa.
La collezione permanente ospitata dal Museo di Caporetto si sviluppa in poche stanze, ed è costituita da oggetti appartenuti agli eserciti rinvenuti sui campi di battaglia in Val d’Isonzo.
In questo museo a Caporetto trovi esposte centinaia di armi di tutti i tipi, da fuoco e da taglio, incluse granate, insieme ad altrettanti oggetti personali appartenuti ai militari degli opposti schieramenti.
Questi ultimi sono senza dubbio le testimonianze più toccanti delle tremende condizioni di vita che questi uomini erano costretti a sopportare durante la guerra nella Valle dell’Isonzo, e in tutte le altre.
Bellissime e molto realistiche sono anche le riproduzioni in plastico delle montagne che circondano la Val d’Isonzo, e che mettono in evidenza la posizione degli eserciti sui campi di battaglia.
La parte della collezione del Museo di Caporetto che mi è piaciuta di più è l’esposizione di materiale fotografico storico, che ha per protagonisti i volti sofferenti dei soldati.
– L’Ossario italiano nella Valle dell’Isonzo
L’Ossario italiano a Caporetto è stato inaugurato nel 1938 da Benito Mussolini, ed è l’unico monumento commemorativo in tutta la Slovenia dedicato ai caduti italiani.
È collocato in cima sul colle Gradič nad Kobaridom sopra la cittadina della Valle dell’Isonzo, al termine di una strada in salita che inizia più o meno in corrispondenza del Museo di Caporetto.
Riconosci la strada che dal centro di Caporetto porta all’Ossario italiano perché vedi le stazioni della via crucis, opera di un famoso artista del quale però non ricordo il nome.
Al termine della salita ti ritrovi in un ampio piazzale dove inizia l’imponente scalinata che ti conduce all’Ossario e alla Chiesa di Sant’Antonio. Puoi arrivarci a piedi o in macchina.
Questo Ossario italiano in Val d’Isonzo è stato costruito con la forma di tre ottagoni che in maniera concentrica salgono verso l’alto fino alla chiesa. Questa esiste già dal XVII secolo.
Ti suggerisco di fare come me e visitarlo. I 300 metri d’altezza regalano una bellissima visita di Caporetto e di una significativa porzione della valle.
Ma secondo me è soprattutto un dovere civico, per rendere omaggio ai nostri connazionali caduti durante le sanguinose battaglie nella Valle dell’Isonzo durante la Prima Guerra Mondiale.
Ti basta girare intorno al perimetro esterno dell’Ossario per leggere i nomi dei caduti e renderti conto dell’impressionante numero di soldati italiani che qui riposano.
Qui sono infatti custodite le spoglie mortali di 7.014 soldati italiani caduti nelle battaglie della Prima Guerra Mondiale, molti dei quali rimasti ignoti.
Tra i tantissimi nomi disposti in ordine alfabetico ho trovato anche un Belloni, ma non mi risulta che nessun mio parente sia caduto nelle battaglie in Val d’Isonzo durante quel conflitto mondiale.
Accanto all’Ossario vedi anche un grande monumento commemorativo che prima si trovava nel cimitero militare di Bovec.
L’Ossario italiano di Caporetto è un luogo triste, crudo, di dolore, che invita alla riflessione sulla crudeltà delle guerre e sull’inutilità delle perdite umane da queste provocate.
– Le cascate e le gole nella Valle dell’Isonzo vicino a Caporetto
I dintorni di Caporetto ti permettono di ammirare alcune delle pittoresche gole e cascate della Valle dell’Isonzo: la cascata Kozjak (Slap Kozjak) e le Gole di Koseč (Koseška korita).
Puoi raggiungere entrambe queste meraviglie della Val d’Isonzo con una rilassante passeggiata a piedi che ti permette di immergerti nella natura della valle.
La prima cosa che devi fare è superare il Ponte di Napoleone dell’inizio del XIX secolo, sopra la stretta gola del fiume Isonzo. Come vedrai è un meraviglioso ponte in pietra a gradini.
Porta il nome di Napoleone perché fu proprio l’imperatore francese a volerne la costruzione. Oggi è un bellissimo monumento architettonico e rappresenta un fortissimo legame con il passato.
Oltre ad essere visitato da migliaia di turisti, è anche uno dei luoghi preferiti dalla gente del posto. Sotto si trova uno dei luoghi balneari più importanti dell’intera Valle dell’Isonzo.
Per raggiungere le Gole di Koseč devi superare il ponte di Napoleone, e proseguire verso la piccola frazione di Ladra seguendo le indicazioni per il villaggio dal quale prendono il nome.
Dopo circa un’ora di cammino dal centro di Caporetto ti ritrovi al cospetto di un sistema di gole selvagge scavate nel corso dei millenni dal torrente Brsnik, profonde fino a sessanta metri.
Dopo averle ammirate, anche se non sono completamente accessibili, hai due opzioni. O torni indietro, o segui il percorso circolare che ti porta ad altri interessanti luoghi della Val d’Isonzo.
In questo caso puoi raggiungere la Chiesa di San Giusto del XIV secolo presso le cascate del torrente Stopnik, insieme alle più piccole gole del torrente Brsnik e del torrente Ročica.
Anche per ammirare la Cascata Kozjak partendo dal centro di Caporetto devi superare il Ponte di Napoleone.
In questo caso devi però proseguire direzione opposta rispetto a quella per le Gole di Koseč. Ti lasci il campeggio Kamp Koren sulla sinistra e superi il parcheggio che ti ritrovi sulla destra.
Ad un certo punto un cartello con le indicazioni della Cascata Kozjak ti invita ad abbandonare la strada principale per un sentiero.
Da quella deviazione, in meno di 200 metri, arrivi alla biglietteria. E sì, anche la visita a questa cascata della Val d’Isonzo è a pagamento. Se non sbaglio il biglietto costa 5 o 6 euro.
Pochi passi ancora e ti ritrovi davanti ad un salto d’acqua di 15 metri che si riversa in un ampio tofano di colore verde-azzurro.
Anche in questo caso puoi decidere di tornare indietro verso Caporetto, oppure proseguire sul sentiero e raggiungere il minuscolo villaggio di Magozd. Il percorso in mezzo al bosco è bellissimo.
Cosa vedere a Bovec: la località più turistica della Valle dell’Isonzo
Bovec, in italiano Plezzo, è una bella località della Valle dell’isonzo a poco più di 20 chilometri e di 30 minuti da Caporetto.
Quando ci sono arrivato l’ho percepita subito come una via di mezzo tra Tolmino e Caporetto, per dimensione e struttura urbana. Ma anche per caratteristiche architettoniche degli edifici.
Mi hanno spiegato che Bovec è la principale località turistica della Val d’Isonzo, soprattutto per la possibilità di fare esperienze attive, tra le quali rafting, canoa, canyoning e deltaplano.
Quando me l’hanno detto non mi ha stupito, dato che nel minuscolo centro di Bovec trovi decine di agenzie che offrono escursioni di tutti i tipi. Insieme a bar e ristoranti per tutti i gusti e per tutte le tasche.
In realtà Bovec non ha un centro vero e proprio, perché si sviluppa completamente lungo una via principale dove trovi praticamente tutto quello che c’è.
Io ci sono stato nel mese di Ottobre, a stagione praticamente conclusa, e l’ho trovata tranquilla e rilassante, addirittura sonnolenta.
Ma dal racconto di alcuni abitanti con i quali mi sono messo a chiacchierare, non mi è difficile immaginare come possa diventare in estate, quando è strapiena di turisti desiderosi di fare esperienze attive in Val d’Isonzo.
Nei dintorni di Bovec ci sono anche tantissimi luoghi naturali da raggiungere a ritmo di trekking, visto che parte del suo territorio comunale è incluso nel Parco Nazionale del Triglav.
Peccato non aver avuto il tempo di fare almeno uno dei tanti sentieri del Monte Kanin, che mi hanno detto essere bellissimi. Ma ne ho avevo davvero poco, e così ho scelto mete più vicine.
Non lontano da Bovec c’è anche la Sella del Mangart a 2.055 metri, bellissimo punto panoramico che si raggiunge percorrendo la strada di montagna più alta della Slovenia.
Questo è anche un magnifico punto di partenza per raggiungere la cima del Mangart a 2.679 metri, meta dei ciclisti più incalliti e punto di decollo per gli amanti dell’adrenalina in parapendio.
E se si può raggiungere in bicicletta, sarà sicuramente possibile farlo anche a piedi. Ma su questo aspetto non posso dirti nulla con precisione perchè non mi sono informato.
– La Cascata Boka (Slap Boka)
La cascata di Boka si trova sulla strada che collega Caporetto a Bovec, pochi chilometri prima di arrivare in centro.
Per vederla devi parcheggiare la macchina all’Hotel Boka, e percorrere a piedi il breve sentiero segnalato che ti conduce al suo cospetto.
Non ci puoi arrivare sotto, ma la puoi ammirare in tutta la sua bellezza e grandiosità da una piattaforma in legno che si trova a un centinaio di metri di distanza sulla riva del Boka.
La vedi sbucare direttamente dalla parete di roccia, ed è una vera delizia per gli occhi ammirare questo salto d’acqua di 106 metri della Valle dell’Isonzo che la rende la cascata più alta della Slovenia.
L’imponente massa d’acqua della Cascata Boka sparisce immediatamente dopo, con un altro salto di 30 metri, questa volta in profondità. Peccato che quando ci sono stato io, il tempo non era bellissimo.
Se sei particolarmente curioso puoi decidere di raggiungere il punto panoramico nella parte alta di questa cascata della Val d’Isonzo.
Per raggiungerlo devi prendere un altro sentiero, a tratti molto ripido e a precipizio, che man mano che si sale svela viste dei dintorni sempre più belle.
Nei pressi della Cascata Boka passa anche il sentiero escursionistico Narnia, dove trovi i luoghi scelti come location della celebre serie “Le cronache di Narnia”, che a me è piaciuto moltissimo.
– La Cascata Virje (Slap Virje)
Un altro meravigliosa cascata nella Valle dell’Isonzo è la Cascata Virje, che ti consiglio di raggiungere con una bella passeggiata di meno di un’ora dal centro di Bovec.
In realtà puoi raggiungere la Cascata Virje in Val d’Isonzo da Bovec, anche in macchina o in camper, perché hai la possibilità di lasciare la macchina nel vicino nel parcheggio a pagamento.
Io però non ti consiglio questa opzione, dato che raggiungerla a piedi è tutta un’altra cosa. Infatti il percorso da Bovec alla Cascata Virje attraversa minuscoli e pittoreschi villaggi della Valle dell’Isonzo, che altrimenti ti perderesti.
La Cascata Virje si trova avvolta nel bosco che la protegge dalla vista. Ti accorgi che sei vicino solo perché senti il rumore provocato dal salto d’acqua che si fa via via sempre più forte.
Questa cascata in Val d’Isonzo regala un imponente salto d’acqua di circa 20 metri d’altezza e 12 di larghezza, sotto al quale vedi un piccolo e affascinante lago che assume varie tonalità del verde.
Lo specchio d’acqua che forma al suolo è particolarmente bello soprattutto nelle giornate di sole, quando il suo colore diventa brillante e intenso.
E insieme alla vegetazione rigogliosa, e alle rocce ricoperte di muschio, lo specchio d’acqua completa la meraviglia del salto, trasformandolo in un dipinto che sembra uscire dal pennello di un artista.
Mi hanno spiegato che la Cascata Virje nella Valle dell’Isonzo nasce dal torrente Glijun, a sua volta alimentato dalle acque sotterranee della catena del Monte Kanin, una delle vette più alte della Slovenia.
Visitata la cascata, puoi decidere se tornare a Bovec dalla stessa strada, oppure fare il percorso circolare che passa per il Bovec Golf Club e dalla partenza della funivia che porta sul Monte Kanin.
Certo, così facendo allunghi il percorso per ritornare a Bovec di circa 30 minuti, ma ne vale la pena per conoscere un’altra bella zona. Infatti io ho fatto così.
Ricordo che quel giorno si è messo a piovere improvvisamente a dirotto proprio quando di ritorno a Bovec dalla Cascata di Virje ero vicino al Golf Club, e per questo sono rientrato fradicio.
– La Fortezza di Kluže e Forte Hermann
Una delle fortificazioni più pittoresche della Slovenia è la Fortezza di Kluže, e si trova proprio nella Valle dell’Isonzo immersa nella natura, a meno di 5 chilometri di Bovec in direzione Passo del Predil.
Questa fortezza è stata costruita in una posizione molto panoramica sopra la profonda Gola di Koritnica nel XV secolo, per arginare i tentativi di invasione dei turchi.
La costruzione originaria era in legno, mentre nel XVIII secolo è stata rifatta in pietra. La versione attuale di questa fortezza in Val d’Isonzo è del XIX secolo.
La sua costruzione in questa posizione strategica, tra il ripido versante del Rombon e dello Sleme, aveva come obiettivo la difesa preventiva da possibili attacchi alla strada verso il cuore della valle.
Non c’è dubbio che è stata effettivamente molto utile per difendere la zona dalle dai diversi tentativi di attacco che si sono succeduti nel tempo.
Tra questi gli attacchi dell’armata di Napoleone, e soprattutto quelli degli eserciti che hanno combattuto la Prima Guerra Mondiale sul fronte Isontino.
Non lontano dalla Fortezza di Kluže trovi i resti di un’altra fortificazione più recente, il Forte Hermann, edificato ai tempi dell’Impero Austro-Ungarico tra gli anni 1897 e 1900.
Questa possente fortezza nella Valle dell’Isonzo ha subito importanti danni strutturali per via dei bombardamenti italiani durante la Prima Guerra Mondiale, e oggi è praticamente in macerie.
Se vuoi vedere quello che rimane di Forte Hernann devi percorrere il sentiero che parte dalla fortezza di Kluže, per poi proseguire lungo il sentiero di sinistra che sale verso il Rombon.
– Il Lago di Krn a pochi chilometri dalla Valle dell’Isonzo
Il Lago di Krn (Krnsko jezero) è il più grande lago di alta montagna dalla Slovenia, e si trova a pochi chilometri da Bovec nel cuore del Parco Nazionale del Triglav, a un’altitudine di 1.391 metri.
È un lago di origine glaciale, uno degli scenari montani più belli delle Alpi Giulie, e si chiama così per la sua posizione sotto l’imponente Monte Krn, che gli da il nome.
Il Lago di Krn è abbastanza grande, infatti è lungo 400 metri, largo 150 metri, e ha una profondità massima di 17 metri.
L’ecosistema del Lago Krn è habitat ideale per 40 tipi di piante e 24 specie di animali, tra cui la fanno da padrone i piccoli gamberi. È un’area protetta, per cui è assolutamente vietato fare il bagno.
Ti consiglio di non perdertelo, dato che è meraviglioso, proprio come l’escursione a piedi che ho fatto per raggiungerlo, che ti raccomando di fare se decidi di visitare la Val d’Isonzo.
Per arrivare al Lago di Krn da Bovec ho raggiunto in camper la località di Lepena, e ho parcheggiato vicino alla Pension Camping Klin. Spera di trovare posto; a me è andata bene anche con il camper.
In realtà potevo proseguire ancora un pò, ma per la paura di non trovare parcheggio ho allungato parecchio il percorso.
La prima parte del percorso per il Lago di Krn segue la strada, ed è praticamente pianeggiante. Mantenendo un passo sostenuto, in poco tempo ho coperto una bella distanza.
Dopo qualche centinaia di metri sono arrivato al bellissimo boschetto acquatico Šunik, dove il torrente Lepenjica ha scavato forre profonde nelle quali si versano graziose cascate.
Il tempo di fare qualche foto e ho continuato a seguire la strada fino ad una trattoria, della quale però non ricordo il nome.
Ma non ti puoi sbagliare, visto che qui finisce la strada asfaltata e inizia il bellissimo sentiero in mezzo al bosco che porta al Lago di Krn.
Prima di partire ho chiesto ad alcune persone a Bovec per sapere se questo percorso fosse faticoso, e mi hanno assicurato che era facile. Così ho lasciato i bastoni da trekking in camper.
Il mio è stato un grave errore perché mi sarebbero serviti moltissimo per arrivare al Lago di Krn senza fare tutta quella fatica che invece ho fatto.
Oltre a questi, mi sono dimenticato di portare con me anche la bottiglia d’acqua. Dimenticanza che mi è costata lo stare più di 5 ore senza bere.
Purtroppo avrei trovato chiuso il rifugio Dom pri Krnskih jezerih, a pochi minuti dal Lago di Krn, che è il punto di riferimento per gli escursionisti che vogliono conoscere questa incantevole zona.
Beh, le due ore abbondanti che ci ho messo per raggiungere il Lago di Krn sono state davvero faticose. Ma ne è valsa la pena, visto che l’escursione è bellissima.
Il cammino verso il lago è accompagnato dai bellissimi alberi secolari. Tra questi, di tanto in tanto, vedevo sgattaiolare qualche piccolo animale che scappava dal rumore dei miei passi tra le foglie.
Con tutta probabilità erano scoiattoli. Ma è certo che in questi boschi della Slovenia vivono anche animali ben più grandi, che però è meglio non incontrare. Tranquillo, di giorno non c’è pericolo.
E quando finalmente arrivi al Lago di Krn hai davanti a te il bellissimo specchio d’acqua color turchese, circondato dal prato verdissimo.
In primavera li trovi pieni di fiori di montagna colorati, tra i quali si contano anche specie a rischio di estinzione, come ad esempio il papavero giallo del Krn.
L’aspetto scenografico più bello sono però le cime delle montagne del Parco Nazionale del Triglav che lo avvolgono in un emozionante abbraccio.
Se sei più attento di me, e ti ricordi di portare un telo, puoi anche fare un pic-nic sulle rive del lago, e fermarti qualche ora per rilassarti in compagnia dei cigni che nuotano.
– La Sorgente dell’Isonzo e la Grande Gola
Da Bovec è facilissimo arrivare anche alla meravigliosa Sorgente dell’Isonzo, che si trova a circa 25 chilometri di distanza.
Se decidi di visitare la Valle dell’Isonzo, ti suggeriscono di non perderti il meraviglioso luogo dove nasce questo fiume grandioso, prima di percorrere i 138 chilometri della sua lunghezza.
Le acque del fiume Isonzo che si accumulano nei monti Jalovec, Šit, Travnik e Mojstrovka, sgorgano da una grotta con un lago sotterraneo, e poi si riversano in una gola molto stretta che si allarga subito.
Come spesso accade, anche la nascita dell’Isonzo è legata ad una leggenda popolare. Questa narra che a Trenta vivevano 3 Dei: Triglav, Jalovec, e Mangart.
Quando nella valle arrivò una creatura malvagia che eruttava acqua e allegava i villaggi, gli Dei si accordarono per catturarla e rinchiuderla in una caverna.
Gli lasciarono la bocca aperta quel tanto che bastava per irrigare la valle. La creatura sarà liberata solo dopo aver scontato la propria pena, e in quel momento il fiume Isonzo si prosciugherà.
Che ne dici? Ti è piaciuta la leggenda sulla nascita del fiume Isonzo? Niente male, anche se poteva essere molto più allegra.
Arrivare alla sorgente del fiume Isonzo è sicuramente una bellissima esperienza, ma devi essere molto ben allenato. Io l’ho fatto perché mi sentivo in ottime condizioni fisiche.
Per trovarlo devi percorrere la strada da Bovec a Vršič, e girare a sinistra al tornante n.49. Prosegui fino a quando non trovi il rifugio dove devi parcheggiare la macchina.
Da lì parte il sentiero che in 15 minuti arriva alla Sorgente dell’Isonzo, che è battuto e nella parte alta è molto impegnativo, tanto da essere assicurato da chiodi e funi d’acciaio.
Nei dintorni della sorgente del fiume Isonzo ti consiglio di visitare il bellissimo giardino botanico Alpinum Juliana, che ospita più di 600 specie di piante e di fiori. Tra queste anche diverse endemiche.
E la Val di Trenta, che è casa e culla del bellissimo fiume Isonzo. Non perdertela, a me ha stregato con la bellezza della sua natura, e per la pace che sicuramente trasmetterà anche a te.
Oltre sorgente, un altro luogo entusiasmante nella Valle dell’Isonzo all’interno del Parco Nazionale del Triglav che ho visitato, è la sua Grande Gola.
Lo sbocco della Grande Gola dell’Isonzo si trova lungo la strada Bovec–Vršič, a circa 11 km da Bovec.
Per arrivare ho imboccato la strada a destra per la valle del Lepena, ho parcheggiato il camper, e ho attraversato il ponte sospeso in legno per poi prendere il sentiero nel bosco.
È un peccato che questa meravigliosa gola in Val d’Isonzo non sia totalmente accessibile per ragioni di sicurezza, infatti ho potuto ammirarla solo da alcuni punti.
La Grande Gola del fiume Isonzo è lunga 750 metri e profonda 15. Nella parte finale si apre in profonde piscine color smeraldo.
Quando c’è il sole, la Grande Gola dell’Isonzo brilla come uno smeraldo puro, e i raggi penetrano fino al fondo creando meravigliose sfumature di tonalità diverse.
I 5 migliori hotel a Bovec
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- Hotel Soča (4 stelle – voto Booking.com >9)
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I 5 migliori hotel e appartamenti a Caporetto
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I 5 migliori hotel a Lubiana
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